Le arti visive:
La Prospettiva - 1
di Carlos e Gino Santa Maria
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Gli autori:
Carlos e Gino Santa Maria, hanno iniziato la loro carriera artistica, nel natio Perù, all'età di 7 anni. Dopo aver vinto numerosi premi, nel 1981, si sono trasferiti negli Stati Uniti, dove hanno studiato le opere dei grandi maestri. I loro quadri hanno una particolarità: sono realizzati da entrambi i fratelli che lavorano insieme per realizzare un'opera dove tutti e due hanno un ruolo fondamentale. I due, infatti, si completano e si compensano, fondendo nei loro lavori le esperienze maturate viaggiando e studiando l'arte di molti paesi: Italia, Francia, Gran Bretagna, Thaiti e buona parte dell'America Latina.
I loro quadri, presentati in molteplici esibizioni, soprattutto negli Stati Uniti, sono esposti in diverse gallerie pubbliche e private.
L'attività dei fratelli Santa Maria comprende anche l'insegnamento e la diffusione delle tecniche della pittura. Il loro sito è ColorBay.com |
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Prima di affrontare la prospettiva lineare, vediamo cosa dice in proposito l'Enciclopedia Britannica: "Metodo di grafica tridimensionale che raffigura oggetti e relazioni spaziali su un piano bidimensionale o su un piano che è meno profondo di quello originale"
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La prospettiva lineare è un sistema matematico, scientificamente provato, per creare l'illusione di oggetti multidimensionali e di distanza su una superficie bidimensionale. Dobbiamo la comprensione di questo notevole sistema agli italiani, che ai primi del 1400 svilupparono i suoi concetti a Firenze.
Il grande architetto e artista Brunelleschi (1377-1446) per primo presentò questi principi, ma solo dopo che Leon Battista Alberti (1404-1472) spiegò la prospettiva matematica nel suo libro: De pictura (1435; Sulla Pittura), gli artisti iniziarono ad imparare e seguire questo nuovo sistema. L'Alberti è noto, tra le sue molte opere, per la costruzione della facciata della celebre chiesa di Santa Maria Novella a Firenze nel 1456, inizialmente progettata da Fra Sisto e Fra Ristoro, 1246-1350.
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Leon Battista Alberti
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Santa Maria Novella
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Si ritiene che Leonardo da Vinci abbia imparato i principi della prospettiva, come apprendista del Verrocchio, a Firenze.
Se si esaminano le opere pre-rinascimentali di vari artisti, si può vedere chiaramente la mancanza di un'adeguata prospettiva lineare.
Tuttavia, dopo l'introduzione dei rudimenti della matematica nella prospettiva lineare, l'arte della pittura è cambiata per sempre.
La maggior parte degli osservatori certamente non fa caso ai principi della prospettiva, ma per l'artista serio, sono regole da studiare e seguire attentamente. Poche cose infatti rovinano quadri, altrimenti finemente eseguiti, come una prospettiva manchevole.
Nel disegno per la sua Adorazione dei Magi (qui in basso), Leonardo traccia una serie di linee (linee di convergenza o ortogonali) che convergono in un punto (punto di fuga) all'orizzonte (linea dell'orizzonte). Cerchiamo di definire questi termini:
La linea dell'orizzonte attraversa la tela all'altezza degli occhi dello spettatore. La linea dell'orizzonte è dove il cielo sembra incontrare il suolo.
Il punto di fuga deve essere posizionato da qualche parte sulla linea dell'orizzonte. Il punto di fuga è dove convergono tutte le linee parallele (ortogonali) che corrono verso la linea dell'orizzonte.
Linee ortogonali di convergenza: sono "immaginari raggi visivi" che aiutano l'occhio di chi guarda a collegare i punti intorno alla tela verso il punto di fuga. Un artista li usa per allineare i bordi di tutti gli elementi.
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Il grafico a destra illustra gli usi delle definizioni, introdotte in questa pagina, che saranno ulteriormente spiegate e applicate nelle lezioni successive.
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Last modified :January 2018
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