Il Ballo delle ombre
influenza ed uso della fotografia nei dipinti
dei grandi maestri dell'Impressionismo
di Antonio Martínez Ron
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L'Autore
Antonio Martinez Ron è un giornalista madrileno che ha lavorato in radio e televisione ed attualmente coordina lainformacion.com. Dal 2003 conduce anche il blog "Fogonazos", uno dei più seguiti nel mondo, non solo in lingua spagnola, che ha meritato anche diversi premi e riconoscimenti. |
In questo articolo esplora, con numerosi esempi e comparazioni, l'utilizzo della fotografia da parte dei grandi maestri della pittura, nel periodo in cui questo nuovo mezzo compiva i primi passi. |
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A metà del 1895 il celebre pittore impressionista Edgar Degas ricevette una ballerina nel suo studio e la fotografò in diverse pose. Ne risultarono tre lastre (immagini in alto) che l'artista in seguito usò per realizzare diversi quadri. Mesi dopo, infatti, Degas combina le tre immagini (in basso a sinistra) componendo, quasi come in ricalco, il celebre dipinto "Ballerine in blu o ballerine dietro le quinte" (in basso a destra).
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"Ballerine dietro le quinte" è un dipinto a pastello di cm 67 x 67 realizzato nel 1897;
è conservato al Museo Puskin di Mosca.
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Non fu la prima volta che Degas si avvalse di tecniche fotografiche nei suoi dipinti. Alla fine del XIX secolo l'invenzione di Niepce e Daguerre rivoluzionò il modo di dipingere. Inquadratura, movimento, luce ... il modo di avvicinarsi alla pittura venne improvvisamente scosso dalla comparsa delle prime fotografie. Tuttavia, il cambiamento non fu solo nel modo di percepire e tradurre il lavoro. Nel suo meticoloso studio di stampe e fotografie, il professor Antonio González García ha portato alla luce decine di esempi che mostrano come molte delle composizioni dei più celebri maestri impressionisti sono state ispirate da una foto.
Pittori come Van Gogh, Toulouse Lautrec, Monet e Gauguin, hanno usato le fotografie per il loro lavoro, traducendo nel linguaggio pittorico gli scatti fotografici. Benchè non ci sia niente di sbagliato in tutto questo, la maggior parte degli autori ha nascosto questo "aiuto", forse temendo di sminuire le loro opere. Un lavoro approfondito di scansione ha finalmente portare alla luce alcune scoperte sorprendenti:
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1. Paul Gauguin |
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"Due donne" fotografia di Henry Lemasson e il quadro "Madre e figlia".
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2. Paul Cezanne |
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La fotografia che ha ispirato il quadro "Bagnante" (1885-90) esposto al MoMA di new York.
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3. Toulouse Lautrec |
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Tre fotografie usate dal Toulouse-Lautrec per i suoi lavori, dall'alto: "La troupe", "Jane Avril" e "Coppia in un bar" (1891).
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4. Vincent Van Gogh |
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In alto: la madre dell'artista fotografata e ritratta dal pittore (1888). Sotto: fotografia e ritratto del pittore belga Eugène Boch (1888) conservato al Museo d'Orsay.
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1. Edgar Degas |
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La fotografia che ha ispirato il dipinto "Dopo il bagno" (1896) conservato al Paul Getty Museum di Los Angeles.
Al centro: la foto che richiama il particolare del quadro "Piazza de la Concorde a Parigi" (1875) al Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo.
In basso: Jules Perrot in una fotografia di C. Bergamasco (1861), a destra in un quadro di Degas.
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Il ritratto di Van Gogh ? |
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Nei primi anni '90, un artista di nome Tom Stanford sfogliando vecchie fotografie, in un negozio di antiquariato, scoprì un dagherrotipo con un volto vagamente familiare. Lo comprò per un dollaro e lo portò a casa.
Dopo una analisi approfondita della fotografia, concluse che si trattava di Vincent Van Gogh. I dati sono coerenti, il ritratto è opera del fotografo Victor Morin, che lavorava a Bruxelles intorno al 1886. Non è ancora ben chiaro se la foto rappresenti davvero il pittore, in ogni caso il Van Gogh Museum di Amsterdam nega assolutamente che gli autoritratti possano essere stati ricavati dalla fotografia.
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L'ossessione di Degas |
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Come ha spiegato il professor González García, i progressivi miglioramenti del mezzo tecnico e la conseguente diminuzione dei costi, favorirono la commercializzazione delle Kodak, così che molti pittori si dedicarono alla fotografia come dilettanti, senza lasciare la pittura.
A questo proposito Edgar Degas è stato un vero pioniere data la sua ossessione con la fotografia.
L'immagine qui a fianco mostra due dei suoi amici: |
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il poeta Stephane Mallarmè e il pittore Auguste Renoir, che posano insieme per Degas. Nello specchio, come un fantasma Velázquez, possiamo distinguere Degas e la sua macchina fotografica, oltre alla moglie e la figlia di Mallarmè. Secondo quanto racconta il poeta Paul Valery, questo scatto ha richiesto: "Nove lampade a petrolio ... e un quarto d'ora terribile di immobilità da parte dei protagonisti".
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Nel mese di ottobre 1895, Julie Manet scrisse nel suo diario: "Il signor Degas pensa solo alla fotografia. Ha invitato tutti a cenare con lui la prossima settimana per ritrarci con la luce artificiale". In effetti, quando scattava una foto, Degas diventava un vero perfezionista, ordinando ai suoi ospiti di prendere questa o quella posizione
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o di guardare l'appaercchio con un determinato atteggiamento.
"In momenti come quelli - ha spiegato un testimone di quelle sessioni - i suoi amici erano pervasi da genuino terrore. Se eri invitato per una serata, sapevi cosa aspettarti: due ore di obbedienza militare". |
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Last modified: January 2018
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