Un problema che i fotografi hanno sempre affrontato è il fatto che nessun mezzo, inventato finora, è in grado di catturare tutta la gamma tonale che i nostri occhi possono vedere. Le pellicole non possono avvicinarsi a registrare la gamma di luminosità della luce che l'occhio umano può percepire. Questo vale anche per i sensori digitali, anche se alcuni sensori high-end sono in grado di registrare più informmazioni tonali delle pellicole, ancora non sono in grado di registrare tutte le variazioni tonali che può percepire l'occhio.
L'occhio umano può cogliere un rapporto di contrasto di 800:1, le migliori pellicole per diapositive, 30:1, mentre i migliori sensori digitali, 40:1. La fotografia, così, ha sempre realizzato un compromesso. Quando si riprende con pellicole per diapositive, vale il vecchio adagio "esporre per le luci, pregare per le ombre."
Con il digitale questo è cambiato, soprattutto con i file RAW.
E' possibile elaborare i file RAW in due (o più) modi diversi e combinare queste immagini utilizzando un programma di fotoritocco per ottenere il meglio di ciascuna esposizione. Quando si scatta con una macchina fotografica digitale in formato RAW, si ha la possibilità di elaborare le immagini appositamente per valori differenti di esposizione, luci, mezzitoni e ombre. E' quindi possibile utilizzare questa flessibilità del formato RAW a proprio vantaggio quando si fotografano scene con una gamma dinamica di luce.
E' meglio sottoesporre o sovraesporre leggermente le immagini RAW?
Quando si schiarisce un'immagine RAW scura, si rischia di aggiungere un sacco di rumore nelle zone d'ombra. Quando si scurisce l'immagine RAW chiara, si potrebbero perdere buoni dettagli. Trovo che, quando si fotografa in luce contrastata, sia utile sovraesporre leggermente l'immagine e quindi elaborala due volte, una per avere più dettagli in ombra e una per risaltare i dettagli in piena luce.
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L'immagine pubblicata in questa rivista cattura il meraviglioso spettacolo di luci al Chicago O'Hare International Airport, nel tunnel tra i terminals. Dovendo fermarmi per quattro ore in aeroporto, ed essendo un fotografo, ho apprezzato le luci al neon piazzate lungo tutto il tapis roulant che collega le diverse parti dell'aereostazione, così ho deciso di fotografarle. Ho girato avanti e indietro lungo tutta la passerella, scattando con molte esposizioni diverse e tempi differenti tempi.
Una grande prerogativa del digitale è la possibilità di visualizzare le immagini sul display LCD, così ho potuto verificare gli scatti, cercando il punto culminante di avvertimento per assicurarmi che non fossero sovraesposte le luci più vivide. Ho regolato le luci su questo punto in modo da poter mantenere la foto globalmente brillanti, pur mantenendo i dettagli nelle alte luci.
Tornato a casa, ho trasformato l'immagine con Adobe Camera Raw, integrato in Photoshop, che consente di aprire due copie di un file con lo stesso nome, il che rende questa tecnica più semplice. In caso contrario, quando si apre un file elaborato, è necessario rinominarlo prima di poter aprire una immagine nuova dello stesso file.
(STEP 1) Elaborazione delle luci. La prima volta che ho elaborato l'immagine, ho abbassato l'esposizione di mezzo stop. Ho preservato i colori brillanti per mantenere tutti i dettagli e i colori nella aree più luminose dell'immagine. In questo passaggio le parti più buie della foto non sono importanti. Quindi ho aperto questa versione in Photoshop.
(STEP 2) Elaborazione delle ombre. Di nuovo con Camera Raw per trasformare l'immagine una seconda volta. Questa volta, ho aperto le ombre spostando il cursore Ombre (Shadow) a sinistra (che riduce la sua impostazione) e regolando il cursore Esposizione a destra. Tale fase di lavorazione è puramente sulle zone scure, perciò anche se i colori brillanti perdono i dettagli non importa. Si può constatare, come ho fatto io, che quando le ombre si aprono come in questo caso, appaiono un po' piatte. Per questo ho aggiunto un po' di contrasto. Poi ho anche aperto questa versione in Photoshop.
(STEP 3) Creare un'immagine a più livelli. Adesso si mettono le due immagini elaborate insieme in un unico file. Dal momento che provengono da file identici, corrispondono esattamente: ho messo due immagini affiancate in Photoshop, con lo strumento Sposta e tenendo premuto il tasto Shift, ho cliccato sull'immagine più chiara e l'ho trascinata, perfettamente a registro, sull'immagine più scura (il tasto Shift le tiene allineate).
Il risultato è un file con due strati di pixel, l'immagine delle luci sopra quella più scura. Troverete che alcune foto risultano meglio con l'immagine più scura sopra l'immagine più chiara. Non c'è una regola assoluta per questa scelta, anche se spesso è preferibile mettere l'immagine che necessita della minor quantità di lavoro in alto.
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(STEP 4) Aggiungere una maschera di livello. Quindi ho poi aggiunto una maschera di livello all'immagine più chiara. Il modo più semplice per farlo è quello di cliccare sull'icona maschera di livello sulla palette Livelli (l'icona è un rettangolo con un cerchio al suo interno). Questo crea una maschera di livello "All Reveal" (bianca) sul livello attivo (si può anche procedere: Livello> Maschera di livello> Mostra tutto).
Il segreto per tutte le maschere, in Photoshop, è che lo strato di colore nero nasconde, mentre lo strato bianco mostra, il livello sottostante. A questo punto, sono visibili tutti i pixel del livello delle luci perchè la maschera è tutta bianca.
(STEP 5) Visualizzare lo strato inferiore. Per visualizzare i pixel più scuri, del livello sottostante, è necessario dipingere di nero la maschera, appunto per "mascherare" i pixel del livello più illuminato. In questo caso, avevo bisogno di bilanciare le luci lungo la parte superiore della foto con la zona inferiore più scura dell'immagine, rendendo in pieno le varie tonalità e fondendo armoniosamente le due immagini. Per questo ho usato il pennello (con il nero come colore di primo piano) per dipingere la parte superiore della maschera.
Con la maschera di livello attiva (fare clic sulla maschera per assicurarsi che sia attiva), ho selezionato un pennello morbido con opacità piuttosto bassa, per iniziare consiglierei il 20%. Poi ho dipinto sopra l'immagine. Ho aumentato la densità ripassando più volte su alcune aree. Se si trascina il cursore avanti e indietro attraverso l'immagine, non sarà possibile ottenere una densità superiore al 20% dell'opacità impostata. Invece rilasciando il mouse o sollevando la penna (su una tavoletta), si può aumentare la densità. Se si utilizza un pennello morbido e si aumenta la densità, volta per volta, è facile ottenere le miscele senza soluzione di continuità.
(STEP 6) Affinare la maschera di livello. Potete vedere la maschera tenendo premuto Alt / Opzione, facendo clic sull'icona della maschera di livello, controllando che i bordi della maschera siano sfumati e mescolati per fondere meglio le due immagini.
Una volta che la maschera è completa, l'immagine mostra un ottimo dettaglio e il contrasto in tutta l'immagine, bilanciando l'esposizione. Quindi quello che una volta era difficile da registrare in una singola esposizione, ora è possibile.
Con un semplice clic del dell'otturatore, è possibile registrare le informazioni necessarie in un file RAW che poi si può elaborare in modi diversi per far emergere meglio nel dettaglio sia le alte luci che le ombre.
E' una semplice questione di combinazione delle due, immagini utilizzando una maschera di livello per rendere le foto più simili a ciò che vede il vostro occhio.
Questo apre molte possibilità per catturare la realtà in un modo che non è mai stato possibile prima.
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