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Abbazia di Santa Maria di Vezzolano

monumento della fede e dell'arte, tra storia e leggenda

uno dei più antichi ed importanti del Piemonte



L'Abbazia di Santa Maria di Vezzolano, gioiello incastonato ai piedi di uno dei colli più alti del Monferrato, si trova in provincia di Asti a soli 35 chilometri da Torino.

Nella serena tranquilità di questa valle, nel corso dei secoli, artisti ed artigiani poco noti hanno realizzato capolavori che arricchiscono ancora oggi uno dei monumenti meglio conservati e più significativi di tutto il Piemonte.





Struttura

La chiesa ha l'abside maggiore (l'unica autentica) rivolta ad est. In origine aveva una pianta di tipo basilicale (con tre navate), ma venne modificata nel XIII secolo, quando la navatella destra fu trasformata in un lato del chiostro.


Pianta dell'Abbazia

1) sagrato
2) ingresso - pontile
3) chiesa
4) chiostro
5) sala capitolare
6) foresteria
7) refettorio, sale dell'abate
8) cucina
9) casa del custode


Panoramiche interattive

indica il punto in cui sono state realizzate le 4 panoramiche interattive a 360°:


2) ingresso - pontile


3) chiesa


4) chiostro


est) esterno, frutteto, lato est


Storia

Anche se la leggenda attribuisce erroneamente il merito della costruzione a Carlo Magno, la storia individua un altro protettore famoso: Federico Barbarossa che, dopo aver distrutto, tra tante altre città, anche Asti e Chieri, prese sotto la sua protezione "la chiesa e il luogo" di Vezzolano con tutte le sue dipendenze e possessi situati in ben quattro diocesi: Torino, Ivrea, Asti e Vercelli. Diritti poi confermati, nel 1210, dall'imperatore Ottone IV.


Il bassorilievo sul pontile che divide in due parti la chiesa. Nella seconda riga dell'iscrizione c'è scritto:
"anno ab incarnatione Domini MCLXXXVIII, regnante Federico imperatore, completum est opus istud sub preposito Vidone".
Nell'immagine qui sotto è ingrandita ed evidenziata la parte che riporta il nome di "Federico" Barbarossa.


L'Abbazia venne iniziata nel secolo XI e terminata intorno al 1189, appunto al tempo di Federico Barbarossa e del prevosto Vibone, come risulta dall'iscrizione sul pontile (vedi immagini sopra).
L'atto in cui viene menzionata
"l'Ecclesia di Santa Maria di Vezzolano" risale ad un documento del 1095 col
quale alcuni signori investono Teodulo ed Egidio del ruolo di officiales della chiesa di Vezzolano, a patto che rispettino alcuni precetti condivisi e vivano secondo la regola canonica, probabilmente la stessa regola di S. Agostino, attestata in seguito in Vezzolano (bolle papali del 1176 e 1182).

Un documento del 19 ottobre 1226 stabilisce che il Prevosto ed i Monaci investono, di una parte del feudo di Vezzolano, il Marchese Bonifacio di Monferrato, che presta loro giuramento nel castello di Albugnano.

Proprio le sue importanti opere d'arte medioevale testimoniano di un lungo periodo di splendore tra il XII e XIII secolo, seguito da un lento declino, scandito da due date: il 1405, anno in cui la canonica fu concessa in commenda ad abati residenti altrove, e il 1800, quando l'amministrazione napoleonica ne espropriò i beni, trasformando la chiesa in cappella campestre della parrocchia di Albugnano e in granaio il chiostro affrescato.
Nel 1937 il complesso fu ceduto allo Stato e in consegna alla Soprintendenza per i Beni Architettonici.


Architettura

Artisticamente questo complesso costituisce l'esempio più pregevole, in Piemonte, di architettura romanico-lombarda.
La facciata, in puro stile lombardo, costruita in mattoni, intersecati da fasce di arenaria nella quale sono visibili conchiglie marine fossili
, presenta una ricca decorazione scultorea di connotazione transalpina, concentrata nella parte centrale.
L'interno è in precoci forme gotiche.

Consulta la planimetria dell'Abbazia con l'ubicazione e le immagini delle principali attrattive



La Chiesa

La navata centrale è suddivisa da un pontile (nartece o jubé), rara struttura architettonica su colonnine.

Leggi e guarda le immagini: il Pontile
Il bassorilievo più antico in Italia

Sul pontile si stende un bassorilievo policromo a due registri sovrapposti raffigurante i Patriarchi e Storie della Vergine, riferibile alla terza decade del Duecento anche se reca la data 1189.

Leggi e guarda le immagini del: bassorilievo più antico in Italia



Chiostro

Nel Chiostro, uno dei più belli di tutto il Piemonte, si trovano capitelli scolpiti e un importante ciclo di affreschi del trecento.
Il giardino, con la sua posizione centrale, fa riferimento alla centralità dell'uomo che lo coltiva, mentre il verde che lo abbelisce rappresenta un legame tra la bellezza del mondo e quella divina. Anche i fiori che vi sono stati piantati (rosa gallica, iris germanico e lilium candidum) oltre al forte simbolismo religioso, erano gli unici fiori coltivati nei chiostri per abbellire l'altare.


Guarda le decorazioni del Chiostro.

Iconografia

Il culto mariano è sottolineato dalle opere d'arte realizzate nel corso di quasi due secoli. Di particolare valore il capitello incompiuto del chiostro che, quasifosse un libro di pietra, narra Annunciazione, Visitazione e Natività.

Leggi ed ammira: il capitello-libro di Vezzolano

Il Cipresso centenario

Davanti alla Chiesa c'è un piccolo sagrato anticamente adibito a cimitero, dove sorgeva un maestoso cipresso.

Leggi: storia ed immagini del Cipresso di Vezzolano

Per visitare l'Abbazia

L'abbazia si trova a circa 35 chilometri da Torino, nel comune di Albugnano.

Leggi: informazioni ed orari per visitare l'Abbazia

Bibliografia

Antonio Bosio, Dell'antica Abbazia e del Santuario di Ns Sig. di Vezzolano presso Albugnano. Memorie Storiche, Asti, Tip. Bona, 1896.

▪ Paola Salerno (a cura di) Santa Maria di Vezzolano. Il pontile. Ricerche e restauri, Umberto Allemandi & C. 1997

▪ Elena Ragusa e Paola Salerno (a cura di) Santa Maria di Vezzolano. Gli affreschi del chiostro. Il restauro, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per i beni architettonici e del paesaggio in Piemonte, Torino 2003

▪ Gianpaolo Fassino, "L'amo come l'ideal donna dei sogni". A Vezzolano negli ultimi due secoli: percorsi di visita tra sacro e profano, in Storie di Turismo in Piemonte (atti del convegno: Storie di Turismo in Piemonte).

▪ Valeria Calabrese, Paola Martignetti, Diego Robotti, La valorizzazione turistica locale tra Ottocento e Novecento, Pettenasco, 11-12 ottobre 2003), Torino, Centro Studi Piemontesi - L&M I Luoghi e la Memoria, 2007, pg. 339 - 362.

▪ Giuseppe Manuel di San Giovanni, Notizie e documenti riguardanti la chiesa e propositura di S. Maria di Vezzolano, in Miscellanea di storia italiana , Stamperia Reale, Torino 1862.


Immagini realizzate per gentile concessione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e del paesaggio delle province di To-At-Cn-Bi e Vc.



Multimedia
Panoramiche interattive a 360°:



Last modified: February 2018


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