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L'autore
Elif Ayiter è una designer e ricercatrice specializzata nello sviluppo e attuazione di metodologie didattiche ibride di arte, design ed informatica.
Ha studiato al Planetary Collegium di Plymouth (UK), al Pratt Institute di New York e all'Università di Londra.
Dopo aver insegnato alla Bilkent e alla Bilgi University, dal 2000 è docente alla Sabanci University di Instanbul.
E' redattore capo della rivista inglese Metaverse Creativity.
Nel 2007 ha vinto il premio "IBM Faculty Award for Excellent Practices".
Questo testo fa parte e contiene il materiale del corso VA312, Storia della Visual Communication, tenuto presso la Sabanci University di Istanbul, in Turchia.
Il corso si propone di esaminare la storia lunga e diversificata di un particolare aspetto delle attività umane: la traduzione di idee, storie e concetti, che sono in gran parte testuali, in un formato visuale, cioè la comunicazione visiva.
In questa lezione viene trattata specificatamente l'Arte delle miniature e dei manoscritti. |
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L'Arte del Libro
L'Europa medievale. Uno dei periodi più bui dell'umanità: epidemie e peste, l'oscurantismo e la paura, la caccia alle streghe e l'analfabetismo travagliavano le popolazioni.
Era un mondo dove la maggior parte delle persone raramente si allontanava dal luogo di nascita per più di 10 miglia, dove poche persone vivevano ancora oltre i 30 anni.
In questo ambiente inospitale, appartati nel freddo scriptorium di un monastero, sotto la luce debole di lampade ad olio, indossando mezzi guanti per difendersi dal freddo pungente, alcuni dei migliori designer di libri che siano mai vissuti, hanno creato i libri più belli che il mondo abbia mai visto.
La lista delle loro creazioni testimonia della loro breve vita, poichè la maggior parte dei testi su cui hanno lavorato veniva completata solo dopo diversi anni e, nel corso dei decenni, uno scriba doveva essere sostituito da un altro per seguire e completare un lavoro.
Noi chiamiamo questi bellissimi libri manoscritti miniati.
Un manoscritto miniato (illuminato) è un libro scritto a mano in cui il testo è integrato con l'aggiunta di decorazioni o illustrazioni, come le iniziali decorate, i bordi e le miniature. Nel senso più stretto del termine, un manoscritto miniato si riferisce solo a quelli decorati con oro o argento. Tuttavia, nell'uso comune, il termine viene ora utilizzato per riferirsi a qualsiasi manoscritto decorato.
I primi manoscritti miniati sopravvissuti sono dell'epoca tra il 400 e il 600, prodotti in primo luogo in Irlanda, Italia e altre località del continente europeo. Il significato di queste opere non risiede solo nel loro valore inerente alla storia dell'arte, ma per il loro mantenimento di un collegamento di alfabetizzazione. Se non fosse stato per gli scribi della tarda antichità (per lo più monaci), l'intera eredità della letteratura occidentale, della Grecia e di Roma, probabilmente sarebbe andata perduta. L'esistenza stessa di manoscritti miniati come modo di dare valore e ricordo ai documenti antichi può essere stata in gran parte responsabile della conservazione, in un'epoca in cui le orde barbariche avevano invaso, saccheggiato e distrutto l'Europa continentale.
La maggior parte dei manoscritti provengono dal Medio Evo, anche se molti codici miniati sono stati realizzati nel XV secolo, nel Rinascimento, insieme a un numero molto limitato nella tarda antichità. La maggior parte di questi manoscritti sono di natura religiosa.
Tuttavia, soprattutto dal XIII secolo in poi, venne elaborato un numero crescente di testi profani.
La maggior parte dei manoscritti miniati vennero creati come codici, anche se molti furono realizzati come rotoli o fogli singoli. Ne sono rimasti pochissimi scritti su papiro. La maggior parte dei manoscritti medievali, illuminati o no, vennero realizzati su pergamena (più comunemente di vitello, pecora, o pelle di capra).
A partire dal tardo Medio Evo i manoscritti cominciarono a essere prodotti su carta.
Questi manoscritti miniati sono le testimonianze più importanti che ci giungono dal Medioevo. Sono anche i migliori esemplari superstiti della pittura di quel periodo. Infatti, per molte aree geografiche e periodi di tempo, sono gli unici esempi superstiti di pittura.
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Scriptorium
Lo scriptorium (plurale: scriptoria) era una sala dedicata alla scrittura a mano e alla copia dei manoscritti. Prima dell'invenzione della stampa con caratteri mobili, uno scriptorium era una normale appendice di una biblioteca.
Nei monasteri, lo scriptorium era solo una sala, raramente un intero edificio, adibito alla copiatura profesionale dei manoscritti. Il direttore di uno scriptorium monastico era l'armarius che procurava agli scribi il marteriale, dirigendo l'intera lavorazione.
Illustrazioni e decorazioni venivano aggiunte separatamente da altri specialisti.
In sintonia con le atmosfere medievali, gli errori commessi dai copisti venivano imputati al diavolo, specificatamente ad un demone chiamato Tivitillus
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Uno scriptorium medievale: Jean Mielot, scrivano e segretario di Filippo il Buono, duca di Borgogna. |
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Tecniche
L'illuminazione di un manoscritto era un processo complesso e spesso costoso. Come tale, era di solito riservata a libri speciali: come ad esempio una Bibbia da altare. Le persone ricche spesso avevano libri di preghiera (libri delle ore) riccamente illuminati, che fissavano le preghiere appropriate per i vari momenti della giornata liturgica.
Il papiro era il materiale usato nell'antichità, ma il suo costo divenne ben presto proibitivo, probabilmente per la grande richiesta e la relativa scarsità, per cui venne ben presto sostituito dalle pergamene.
Dal VII al IX secolo molti manoscritti in pergamena sono stati raschiati e ripuliti per essere riutilizzati e riscritti. Tali manoscritti in pergamena sovrascritti, dove in trasparenza si può anche intravedere il testo originale, sono chiamati palinsesti. Molte delle opere dell'antichità spesso sono state conservate nei monasteri come palinsesti.
Nei documenti del XIII secolo si iniziò a usare la carta, più economica. Man mano la pergamena venne utilizzata solo per redigere documenti di particolare importanza.
Nella realizzazione di un manoscritto miniato, di solito prima veniva scritto il testo. Fogli di pergamena venivano tagliati nella dimensione appropriata. Dopo veniva preparato il layout generale della pagina, pianificando le caratteristiche (ad esempio, il capolettera, i bordi, gli spazi da decorare). Venivano poi tracciate delle righe molto sottili, oppure praticati piccoli forellini (o altre marcature, come nel caso dei Vangeli Lindisfarne), come guide per le righe di testo. Quindi veniva scritto il testo e, successivamente, di solito da altri specialisti, veniva effettuata l'illuminazione, cioè disegni e decorazioni.
Lo stile utilizzato dipendeva dai costumi e gusti locali. Le robuste lettere romane del primo medioevo a poco a poco hanno lasciato spazio a corsivi come onciale (o mezzo onciale), soprattutto nelle isole britanniche, dove si svilupparono caratteri distintivi come insulare maiuscolo e minuscolo.
Caratteri corposi e riccamente ornati, simili al gotico, comparvero intorno al XIII secolo, diventando particolarmente popolari nel tardo Medioevo.
Quando il testo era completo, si metteva al lavoro l'illustratore. I disegni complessi erano pianificati in anticipo, probabilmente su tavolette di cera (il blocco degli schizzi dell'epoca).
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Classificazione
Gli storici dell'arte classificano i manoscritti illuminati soprattutto secondo il periodo e per i caratteri: manoscritti insulari, carolingi, ottoniani, romanici e gotici.
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Manoscritti insulari - celtici
Il termine insulare è usato per riferirsi a manoscritti prodotti in centri monastici nelle isole britanniche nei secoli settimo e ottavo. Questi manoscritti sono stati scritti in onciale (o mezzo onciale) e sono stati i primi ad introdurre spazi tra le parole per rendere più facile la lettura.
Venivano decorati secondo modelli lineari astratti ispirati dalle decorazioni in metallo anglo-sassoni e celtiche, dove le forme zoomorfe stilizzate erano riprodotte dall'arte precedente o create dalla fantasia.
In queste opere si trovano principalmente tre forme di decorazione:
* i bordi ornati che racchiudono le illustrazioni a piena pagina, * iniziali ornate utilizzate per i capolettera e per i passaggi più importanti,
* le pagine "a tappeto", dove lo spazio disponibile è interamente occupato con disegni decorativi.
Esempi ben conosciuti di manoscritti insulari sono i Vangeli di Lindisfarne (c.698AD), il Libro di Durrow (c.680AD) e il Libro di Kells (c.800AD).
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The Book of Kells, Irlanda, 800. |
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The Book of Durrow Irlanda, VII secolo. |
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The Book of Lindisfarne, Inghilterra, VII-VIII secolo. |
Codice Aureo, Inghilterra, IX secolo. |
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Manoscritti degli Ottoni
Lo stile degli Ottoni è associato con le corti
degli imperatori sassoni dal 960 al 1060.
In questo periodo i libri del Vangelo, pericopi (libri di letture del Vangelo) e l'Apocalisse erano più popolari delle bibbie.
I manoscritti ottoniani sono stati influenzati da Bisanzio, con l'utilizzo di sfondi d'oro brunito
e le figure dagli occhi grandi, in rigide pose ieratiche. |
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Manoscritto ottoniano, Germania, X-XI secolo. |
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Manoscritti carolingi
Lo stile carolingio è associato con la corte di Carlo Magno che si proponeva di far rivivere la progettazione e la produzione dei libri.
I manoscritti in questo periodo sono stati realizzati per usi imperiali, ecclesiastici ed aristocratici.
La produzione dei manoscritti si estese dai monasteri alle officine secolari.
Veniva usata la scrittura Carolina minuscola e i testi assunsero una certa uniformità. A volte venivano incluse sezioni scritte con inchiostro oro, argento, viola e le pagine spesso contenevano abbondanti quantità d'oro.
Le decorazioni erano visualizzate con la combinazione di ornamenti a due dimensioni incrementando la sensazione di tridimensionalità nella rappresentazione delle figure. |
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L'Antico Testamento era un soggetto molto popolare perchè i suoi temi politici erano molto sentiti anche a corte.
Uno dei più noti manoscritti di questo periodo è il Salterio di Utrecht (c.820-830AD).
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Manoscritto Carolingio, Francia, VII-X secolo.
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La fontana della Vita, commissionata intorno al 780 da Carlomagno, per commemorare il battesimo del figlio Pipino. Nell'immagine a sinistra la raffigurazione della fontana della vita. La pagina di destra rivela influenze insulari: è uno dei primi manoscritti realizzati con la nuova scrittura carolina. |
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Manoscritti romanici
Lo stile romanico, che risale all'anno 1000, è stato uno stile internazionale, piuttosto che nazionale, in quanto esempi di questi manoscritti provengono da una vasta area geografica. Durante questo periodo è stata prodotta una più ampia varietà di libri, tra cui grandi Bibbie, commenti, vite di santi, opere teologiche, messali e salteri, nonchè Vangeli.
Un aumento del monachesimo fece sì che molti libri siano stati prodotti per uso pubblico, portando alla produzione di libri di più grandi dimensioni.
Le caratteristiche di questi manoscritti sono le grottesche (una varietà di creature reali e immaginarie), sfondi e texture in oro ed iniziali istoriate. Queste iniziali, che si trovano all'inizio di un capitolo, erano unite alla parola di apertura con fogliame, figure o immagini che illustravano una parte del testo. Queste iniziali, che erano più comuni delle illustrazioni a piena pagina, a volte potevano estendersi riempiendo tutta la pagina.
Un esempio famoso di un manoscritto romanico è la Bibbia di Winchester (c.1150-1200)
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Salterio di St.Albans, Inghilterra, XII secolo. |
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Manoscritti gotici
Lo stile gotico inizia circa nel 1150 e, come il romanico, fu uno stile internazionale.
La crescita delle università e delle scuole nell'ambito delle cattedrali portò ad un aumento della domanda di libri di ogni genere.
Durante il periodo gotico i libri diventarono più piccoli, meno massicci, più maneggevoli in modo da essere portati anche in viaggio, con una maggiore integrazione tra illustrazioni e testo.
In generale c'era meno testo sulla pagina, con spazi vuoti nelle righe di testo riempiti con le barre decorative.
Le illustrazioni a volte venivano combinate con i bordi, reintroducendo schizzi marginali e grottesche (ora conosciute come galanterie e cose graziose). |
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Le iniziali istoriate vennero ridotte nelle dimensioni; le illustrazioni, conosciute come piè di pagina, vennero incluse nella parte inferiore delle pagine di testo.
Volute decorative di foglie di edera erano una caratteristica di molti manoscritti gotici.
La metà del Trecento vide l'introduzione di illustrazioni originali. In precedenza il testo veniva copiato da libro a libro, così come le illustrazioni (ovviamente modificate per soddisfare i gusti in evoluzione), con conseguente continuità nell'iconografia.
Tuttavia dalla metà del XIV secolo alcuni illustratori iniziarono a creare le loro immagini, che divennero sempre più naturalistiche.
Uno dei più noti manoscritti gotici è il libro delle ore dei fratelli Limbourg prodotto nel XV secolo per il duca di Berry.
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Il Libro delle Ore
Un Libro d'Ore è il tipo più comune di manoscritto miniato medievale arrivato fino a noi.
Ogni Libro d'Ore è unico, ma tutti contengono una raccolta di testi, preghiere e salmi, con le illustrazioni relative, a formare un riferimento pratico per il culto e la devozione cristiana.
I Libri d'Ore sono stati composti per l'utilizzo da parte di laici che hanno voluto inserire elementi del monachesimo nella loro vita devozionale.
Il libro delle ore più famoso è quello creato dai fratelli Limbourg per il duca di Berry, all'inizio del XV secolo.
Libro delle ore del duca di Berry, inizio XV secolo. Pagina dedicata al mese di giugno.
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Libro delle ore del duca di Berry, inizio XV secolo.
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Libri delle ore, Olanda e Francia XV e XVI secolo. |
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Iniziali e diminuendo
Il diminuendo (vedi immagine a destra) è l'arte di disporre le lettere iniziando con una grande iniziale e tendendo progressivamente a diminuire la dimensione in punti del carattere nel corpo del testo, garantendo una buona transizione tra le iniziali e il corpo del testo.
Probabilmente la caratteristica più accattivante nel design dei manoscritti sono le iniziali decorate e il diminuendo, che sono entrambi largamente implementate anche nel design editoriale contemporaneo. |
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Capolettera iniziali illuminati |
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Come l'Europa medievale entrò, trasformandosi, in una nuova era attraverso il Rinascimento, questi meravigliosi manufatti artigianali hanno, inevitabilmente, lasciato spazio alla comparsa di una nuova tecnologia: la stampa. Ora i libri potevano essere prodotti in massa diventando oggetti di uso quotidiano, piuttosto che i gioielli nascosti nella biblioteche di papi, duchi e re, come era stato per molti secoli.
Tuttavia questo cambiamento è stato graduale e anche la bellezza del codice miniato è stata sostituita da un'altra bellezza: l'estetica della composizione e del carattere.
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Last modified: January 2018 |
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