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La raccolta L'Urushi è raccolto mediante tagli sul tronco dell'albero. Da giugno a novembre, queste incisioni parallele sono praticate sul tronco, a intervalli regolari, per far scolare la linfa (Urushi grezzo). Componenti La linfa è composta da urushiol, gomma ed elementi di azoto liquido. E' l'urushiol che conferisce le particolari caratteristiche di questa lacca, maggiore la sua percentuale, migliore il prodotto. E' stato verificato che questo componente è presente in misura maggiore nelle piante giapponesi, quindi in quelle della Cina e del Vietnam. |
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L'Urushi differisce sostanzialmente dalle altre lacche dal modo in cui si asciuga. Infatti non segue un processo di essiccazione, ma richiede invece l'esposizione a temperature ed umidità specifiche (cioè tra 10-20 gradi centigradi e tra il 70 e il 90 per cento di umidità). Nell'ambito di queste condizioni le componenti significative di urushiol e lacca subiscono una trasformazione chimica che produce una "cortina" cioè lo strato di lacca. Una volta indurita, la lacca, crea una guaina resistentissima e brillante, dotata inoltre di grande forza adesiva. L'Urushi non si scioglie con l'acqua, ma con trementina, olio di canfora, o kerosene. Quando l'acqua viene applicata a urushi invece di sciogliersi, si affretta il processo di indurimento. |
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Altri usi di Urushi La Purificazione Dalla linfa ottenuta dall'albero vengono filtrate le impurità poi, lentamente, l'acqua contenuta evapora. |
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Le Varietà La linfa tratta dall'albero Urushi è definita grezza. Quando il contenuto d'acqua evapora si ottiene il primo Urushi, denominato "chiaro". Miscelandolo con polvere di ferro si ottiene l'urushi nero. Queste tre grandi categorie sono la base per le tecniche decorative della lacca.
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La struttura degli oggetti
Nell'immagine a destra vediamo la preparazione al tornio di oggetti di legno che, in seguito, verranno dipinti. |
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Per rinforzare ulteriormente la struttura, mantenendola allo stesso tempo flessibile, sulla struttura rigida (ad es. legno) viene applicato del tessuto utilizzando urushi grezzo. Quindi viene applicata una sostanza appiccicosa chiamata sabi. Successivamente sopra lo strato di tessuto, viene applicata con una spatola una polvere di lucidatura e acqua per perfezionare la forma. La laccatura viene eseguita a mano da un artigiano esperto, spesso usando i polpastrelli, lavorando in ambiente protetto, con una temperatura di 20 gradi e un'umidita del 55 %. In questa fase, la lacca puo provocare forti reazioni allergiche a contatto con la pelle, anche se gli artigiani più esperti dicono di esserne immuni. |
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La lacca viene applicata a strati, aspettando la completa asciugatura, prima di passare a quello successivo. In tal modo si forma una crosta dura che può essere intagliata. Le parti cave vengono riempite con strati di lacca di colore contrastante o altri materiali, soprattutto madreperla. Un'altra tecnica, posteriore, consisteva nell'applicare strati di lacca di colori diversi, poi si intagliava lo strato superficiale (solitamente nero) per far affiorare i diversi colori. Altre tecniche decorative sono gli intarsi con l'oro (chinkin), i modelli incisi (kinma) e le immagini nascoste (mittae). polvere d'argento (ginpun) |
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"La cassa di Mazarino" di artista sconosciuto risalente al 1640, conservata al Victoria & Albert Museum di Londra. | ||||||||||
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Hira Makie (piatto) Taka Makie (in rilievo) Togidashi Makie (lucido) E' una tecnica per la quale un disegno dipinto viene applicato su uno strato intermedio di lacca, sul quale viene poi spalmato un altro strato di Urushi. Quindi l'intera superficie è lucidata in modo che salti all'occhio. Si dice che questo sia il metodo originale makie.
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Queste decorazioni makie, letteralmente "pittura cosparsa", sono le più famose ed apprezzate. Vengono eseguite da un artista specializzato, chiamato " makieshi". Quest'arte, iniziata nel IX secolo, i disegni e i motivi decorativi vengono realizzati cospargendo polvere d'oro (o d'argento) sulla lacca, con cannucce di bambù schermate da garza. Questa tecnica prevede lavorazioni diverse per il fondo e per il disegno. Il fondo può essere tenue (usumaki), medio (chūmaki) o completo (ikakeji), assumendo l'aspetto di una superficie metallica. Alternativamente può creare effetti come il "fondo buccia di pera" (nashiji), nel quale il rivestimento di particelle metalliche scabre e irregolari, coperte di strati di lacca gialla trasparente, somiglia alla buccia della pera giapponese (nashi). Le decorazioni makie possono essere piane (hiramakie), a rilievo (takamakie) e inglobate nel fondo (togidashimakie). |
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Lucidatura In questa fase l'artigiano usa spesso i polpastrelli, sfregando vigorosamente sullo strato superficiale di lacca della polvere di ossido di titanio che fa emergere la definitiva brillantezza. Anticamente per questa operazione si usava una polvere ricavata da corna di cervo. Per ottenere un oggetto finito sono richiesti più mesi di lavoro, anche fino ad un anno, con il coinvolgimento di diversi specialisti. Maggiore il numero degli strati di lacca utilizzati, più lunghi diventano i tempi di asciugatura, maggiore pregio acquista l'oggetto in questione. |
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La lacca compare anche nelle famose stampe giapponesi. Questi lavori prendono il nome di Urushi-e. Stampe raffinatissime, dipinte a mano usando nuovi colori come il rosso e il giallo, insieme alla polvere d'oro, sono state realizzate nel periodo 1720-40. Generalmente Ukiyo-e o 'immagini del mondo fluttuante' è il termine utilizzato per descrivere le xilografie popolari giapponesi e i dipinti del periodo Edo (1615-1868). |
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