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Tantra

Arte della Filosofia - 1
simbolismo, realizzazione ed estetica dell'Arte tantrica

metafisica visiva


Questo saggio è stato realizzato grazie alla collaborazione di Kumar Nitin di "Exotic India" una delle più importanti Gallerie d'Arte indiane, con la sede centrale a Nuova Delhi e una succursale negli USA.
"Exotic India" si occupa di tutto quanto riguarda l'arte indiana: dipinti, sculture, gioielleria, tessuti e libri.

Il Tantra

Comprende diversi insegnamenti spirituali e tradizioni esoteriche che hanno origine nelle religioni indiane a partire dal VI secolo; ne esistono varianti induiste, buddhiste, giainiste e bönpo.
E' diffuso in Tibet, Cina, Corea, Giappone ed altre aree dell'Estremo Oriente.

L'Universo dentro di noi

Il Tantra ha sviluppato un sistema di pensiero che ci fa vedere l'universo come se fosse dentro di noi e, allo stesso tempo, come se noi stessi fossimo nell'universo. Le forze che governano il macrocosmo, quindi, guidano l'individuo anche al micro-livello.

Secondo il Tantra, l'essere individuale e universale, sono uno.
Così tutto ciò che esiste nell'universo deve esistere anche nel singolo corpo.

Una delle nostre maggiori limitazioni nella scoperta di questa essenziale unità tra microcosmo e macrocosmo è che siamo abituati ad analizzare il mondo nelle sue parti separate, con il risultato che perdiamo di vista il loro rapporto di interdipendenza e la loro unità. La realizzazione si compie attraverso il riconoscimento del totale collegamento tra l'uomo e l'universo. Questo, quindi, è anche l'obiettivo dell’arte Tantra, raggiunto attraverso simboli e metafore visive.

Analizzando la sua intera gamma pittorica, le immagini tantriche possono essere sommariamente raggruppate in tre tipi:

* rappresentazione geometrica di divinità come Yantra
* rappresentazione del corpo umano come un simbolo dell'universo
* immagini iconografiche



Yantra

La parola sanscrita “Yantra'' deriva dalla radice 'yam' che significa sostenere o tenere. Quindi, in termini metafisici uno yantra viene visualizzato come contenitore dell'essenza spirituale più alta.

Yantra è una configurazione geometrica pura, composta da forme primordiali di base che sono simboli psicologici corrispondenti a stati interni di coscienza umana. Questa innata semplicità di composizione si identifica con la presenza spirituale. L'uso di queste forme elementari non è semplicistico ma rappresenta il più alto concetto, in termini visivi, perché la proiezione del simbolo è diretta e decisa, in modo che anche una piccola miniatura sia in grado di creare un senso di espansività.

Il dinamismo delle immagini tantriche è generato dalla ricerca dell'ordine geometrico. Yantra rappresenta una particolare configurazione il cui potere aumenta in proporzione alla astrazione e la precisione del diagramma. Un Yantra cresce a poco a poco allontanandosi dal suo centro, per gradi, fino a quando la sua espansione è completa. Intorno al centro ci sono diverse figure concentriche che prendono parte a questa espansione. Questa architettura concentrica definisce il volume dello Yantra e crea un’unità ritmica.

Le forme elementari predominanti che formano uno yantra sono:

punto, linea, cerchio, triangolo, quadrato e il simbolo del loto.

Tutte queste forme si giustappongono, si combinano, si intersecano e ripetono in diversi modi per produrre l'obiettivo desiderato.

Oh mia diletta
immagina l'universo come una conchiglia vuota

in cui la mente scherza all'infinito.
Intona un suono in modo udibile
poi sempre meno
via via che la sensazione sprofonda in quest'armonia.
Metti la sostanza della tua mente
in siffatta bellezza inesprimibile
al di sopra e al di sotto e nel tuo cuore.

da Shiva Sutra [Shiva si rivolge a Shakti]

A sinistra: Yantra, diagramma mistico che viene usato nei rituali del Tantra. Lo Yantra è l'equivalente visivo della divinità, come il Mantra è il suo equivalente sonoro.


Yantra un'enigma matematico: come si realizza


Il Punto (Bindu)

Nelle Upanishad Brhadaranyaka (Scritture Hindu) vi è la metafora di un ragno seduto al centro della sua tela, che emette e riassorbe i suoi fili in cerchi concentrici, tutti fissati in un punto. Il fili del ragno si espandono simmetricamente in una circonferenza visibile, ma possono essere tutti ricondotti al punto centrale della tela.

Come il ragno nella sua tela, il centro dello Yantra è il Punto del potere dal quale l'intero diagramma si espande, la sorgente radiante di energia che genera tutte le forme. E' l'essenza divina, da cui procede il mondo polarizzato. Si chiama Bindu, la prima goccia, che si diffonde si dispiega e si espande nel regno tangibile dell’universo. Infatti, la messa a fuoco ottica dello Yantra è sempre il suo centro, da cui si irradiano linee di forza verso l'esterno in cerchi concentrici dissolvendosi nella circonferenza esterna.

Sul piano metafisico il Bindu rappresenta l'unità della statica (maschio, Shiva) e della cinetica (femmina, Shakti) principi cosmici, che si espandono per creare l'universo infinito di materia e spirito. Un terreno di incontro di soggetto ed oggetto, che è esattamente il tipo di unità spirituale che l'artista tantra si sforza di rappresentare. Una regione dove l'arte e l'artista, creatore e spettatore, si fondono in un'unica identità, diventando tutt'uno con il cosmo come un intero. Nella meditazione finale sullo Yantra, il Bindu è la regione dove avviene l'unione finale dell'aspirante con il divino.

Per la creazione di uno Yantra, l'artista deve guardare oltre le apparenze e penetrare l'essenza. Il centro, essendo un punto di dimensioni pari a zero, è visualizzato come l'entità finale oltre la quale una cosa, o l'energia, non può essere contratta o condensata. Questo serbatoio infinito di energia collettiva è il nucleo  sommamente creativo, quindi è il deposito di tutti gli eventi. In qualità di centro, controlla tutto ciò che viene proiettato da esso e quindi è chiamato anche MahaBindu, o grande punto. E' l'inizio della ricerca mentale per la salvezza e anche il punto finale di questo viaggio.

Secondo un'altra scuola di logica, quando una fase non-manifesta dell'esistenza si rivela, la sua manifestazione deve cominciare da qualche parte, in un certo punto dello spazio e in un certo punto del tempo. Ci deve essere un istante quando non ha ancora una dimensione, ma ha cominciato ad avere luogo.
Secondo questa interpretazione, il primo istante, quando una cosa non esiste ancora ma è già iniziata, è rappresentato adeguatamente dal punto adimensionale.

Il Bindu contiene quindi in sé i due poli (zero e infinito) e tutto quello che si trova tra loro. La sua energia intrinseca contiene tutte potenzialità e tutte le polarità. Nel processo creativo attuale, il Bindu si evolve con l'ausilio di linee rette nel Trikona (triangolo).



La linea retta

La retta è composta da una serie ininterrotta di punti. Questi punti, muovendosi autonomamente, creano lunghezza (senza larghezza). La linea retta significa quindi crescita e sviluppo, e come il tempo, consiste in un numero infinito di punti.


Il triangolo

E' il simbolo archetipo di un recinto sacro, in quanto lo spazio non può essere limitato da meno di tre linee. Il triangolo è quindi concepito come la prima figura chiusa ad emergere quando la creazione emerse dal caos. Sotto questo aspetto è noto come la radice di tutta la natura manifesta. Il ritmo della creazione è cristallizzato in questa forma primordiale.

Il Tantra definisce il triangolo "il cono di fuoco", in riferimento alla sua forma.

Questo è il fuoco dell'aspirazione che è sempre ardente nel cuore del ricercatore spirituale.

La triplice struttura del triangolo è interpretata su più livelli. Alcuni di questi effetti grafici sono:

1). Creazione, conservazione e distruzione, cioè Brahma, Vishnu, e Shiva.
2). Le tre tendenze: il neutro, il positivo e il negativo, Sattva, Rajas e Tamas.
3). I tre Veda: Rig, Yaju, e Sam.
4). Passato, presente e futuro.
5). Le tre stagioni: primavera, estate e inverno.
6). I tre principali pellegrinaggi: Prayag, Gaya e Kashi.

Quando utilizzato in un Yantra, un triangolo è invertito o verticale. Il triangolo rovesciato è un simbolo del potere femminile, l'essenza creativa dell'universo, conosciuto anche come Shakti. È il dinamismo di questa Shakti che dà luogo all'impulso creativo in natura. Questo triangolo rovesciato è generalmente il primo recinto che circonda il nucleo infinitesimale della maggior parte degli Yantra.

Il triangolo rivolto verso l'alto simboleggia il principio maschile (Purusha). Quando i due triangoli si compenetrano a vicenda formando un esagono, simboleggiano la fusione delle polarità, l'unione di Shiva e Shakti, maschile e femminile. Questa unione è la causa dell'universo manifesto.

Quando i triangoli si separano al vertice, il tempo e lo spazio cessano di esistere, e tutta l'attività creativa si ferma. Questo è mostrato nella forma a clessidra, come quella del Damaru, il tamburo di Shiva, da cui tutti i ritmi della manifestazione si dice siano emersi. Qui è interessante notare che il trattato sul Sanscrito del Panini (IV secolo a.C.), la grammatica più antica del mondo, afferma che il linguaggio sanscrito è stato avviato dai ritmi del tamburo di Shiva.