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La Fotografia esiste dal 1820, quindi ha una storia di meno di 200 anni. L'arte bidimensionale, invece, per quanto ne sappiamo, è un'espressione umana da oltre 20.000 anni, cioè da quando vennero realizzati i primi dipinti di animali, sulle pareti delle grotte di Lascaux, in Francia. La fotografia, quindi, essendo la più giovane fra le arti visive, non può fare a meno di rifarsi ai millenni precedenti di creatività delle immagini. Le migliaia di anni di sviluppo, di pensiero, di ricerca e di duro lavoro che hanno segnato la storia dell'arte ci possono fornire, infatti, potenti fonti di ispirazione fotografica. Ecco alcune delle lezioni che i dipinti dei grandi maestri possono insegnare alla fotografia. Impressionismo: qualità della luce La maggior parte dei fotografi è consapevole degli insegnamenti dell'impressionismo, in primo luogo perché è un movimento che lavorava con la luce naturale e le sue caratteristiche mutevoli. Claude Monet e Georges Seurat erano più interessati al modo in cui le cose venivano viste, piuttosto che creare descrizioni realistiche dei loro soggetti. Questo movimento crebbe di pari passo con la fotografia. Dal 1860 circa in poi c'è stato un interscambio continuo, tra fotografia ed impressionismo, in quanto entrambi cercavano di definirsi uno in relazione all'altro. Più che altro, l'impressionismo ci ricorda che la luce è la fonte primaria di un'immagine, dipinta o fotografata, e che la qualità della luce, che è stata l'oggetto di maggior interesse per gli impressionisti, può esaltare o distruggere una foto. |
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Chiaroscuro: Utilizzo di contrasto Il termine "chiaroscuro" è usato per descrivere i dipinti ad olio drammaticamente illuminati, con forti contrasti, che caratterizzarono la pittura del XVI secolo. Quando un fotografo oggi esegue un ritratto che illumina un solo lato del viso, lasciando svanire l'altro nel buio, magari inconsapevolmente, sta utilizzando lo stesso strumento di Ugo da Carpi, Giovanni Baglione e, soprattutto, Caravaggio. Il chiaroscuro è una potente tecnica dell'arte rinascimentale, usata ancora oggi da innumerevoli fotografi. Ma risulta piuttosto complicata, come sa bene chiunque abbia lavorato in studio usando una singola fonte, molto diretta, di luce. Studiare la pittura manierista e barocca è un modo per contribuire a padroneggiare questa tecnica. |
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I Maestri della Composizione Il primi e migliori maestri di composizione erano i pittori e i disegnatori. La maggior parte dei fotografi è consapevole dei principi di base della composizione: le linee, la regola dei terzi, la forma, la proporzione e l'equilibrio. Ma i maestri della pittura rimangono insuperati nell'utilizzo combinato di questi elementi, per catturare e focalizzare l'attenzione. Peter Paul Rubens, pittore fiammingo che lavorò nel XVI e XVII secolo, portò la complessità compositiva all'estremo. Joan Mirò, pittore spagnolo del XX secolo, ha utilizzato gli stessi principi, ma li ha applicati con parsimonia. Alcuni dei più grandi fotografi, come Henri Cartier-Bresson e Miguel Rio Branco, hanno lavorato prima con i pennelli per poi passare alle macchine fotografiche. |
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Espressionismo Astratto: andare oltre |
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