Cultor College

La Tecnica Fotografica

Le immagini HDR

di Ed Vatza


Ed Vatza vive a Lehiligh Valley in Pennsylvania. Esprime e comunica il suo interesse per il mondo della natura tramite la fotografia: "Voglio cogliere la bellezza che ci circonda ogni giorno ed essere in grado di condividere con gli altri la mia visione del mondo che ci circonda.

Fin dall'inizio, la mia attenzione è stata di fotografare gli aspetti della natura che sono a disposizione di ogni persona ogni giorno. Vado a catturare paesaggi, alberi, fiori, fauna selvatica che chiunque può vedere quasi ovunque indipendentemente da dove si vive. Basta aprire gli occhi e guardarsi intorno".

Ed organizza corsi e seminari e ha fondato un sito internet ed un blog, dedicati alla fotografia naturalistica, che sono stati segnalati anche dalla Guida delle Scuole d'Arte.



Far sì che l'ordinario diventi straordinario

Sto leggendo un libro eccellente di David Duchemin intitolato: "All'interno dell'inquadratura: il viaggio della visione fotografica".
Duchemin spiega che ogni immagine che abbiamo creato è in realtà composta da tre immagini.

C'è quella che vediamo effettivamente con i nostri occhi fisici, quando si guarda un soggetto e si inizia a pianificare la composizione.
C'è quella che cattura la videocamera un'immagine che si basa sulle limitazioni fisiche della macchina abbinate con la nostra capacità di usarla.
Infine c'è quella che produciamo con la nostra post-produzione che, grazie alla potenzialità raggiunta dai software specifici, si percepisce sempre di più senza limiti.
Tutte e tre portano all'immagine finale. Personalmente, penso che vorrei aggiungere una quarta immagine, o almeno forse espanderei la prima.
Penso, infatti, che ci siano due tipi di "vista" che si attivano prima che la fotocamera entri in azione. Non quella che vediamo con i nostri occhi fisici, ma prima ancora, quella che vediamo con gli occhi della nostra mente ... quello che noi immaginiamo, insomma quello che è pre-visualizzato.

Un'altra questione sollevata è la natura del rapporto tra la "prima immagine" (ciò che vediamo con gli occhi dello spirito e / o gli occhi fisici) e il prodotto finale (quello che esce dalla post-produzione).
Quanto lontano possiamo spingere la nostra elaborazione spesso non è determinato da ciò che vediamo con i nostri occhi fisici, ma piuttosto da ciò che vediamo con gli occhi della nostra mente.
Credo sinceramente che se l'immagine finale prodotta non è legata a quanto abbiamo pre-visualizzato con gli occhi della nostra mente, allora tutto ciò che possiamo dire è che abbiamo prodotto l'immagine finale così semplicemente perchè avevamo gli strumenti di post-processing e le competenze per farlo. Ma credo che piuttosto che pre-visualizzata, questa immagine sia post-visualizzata.

L'altra mattina ho guidato lungo il lago, per approfittare della luce del cielo prima dell'alba. Ciò che non ho visto è stato un po' scoraggiante. Non ho visto molte nuvole nel cielo e ho pensato che, per questa mancanza, la struttura dei raggi del sole diretti avrebbe prodotto un'alba un po' piatta sull'acqua. Ma poi nella mia mente, ho iniziato a vedere meglio. Ho visto il porticciolo, le barche, l'acqua e il sole che sorgeva sopra l'orizzonte. Per fare un passo ulteriore, ho anche visto, sempre nella mia mente, il trattamento che ci sarebbe voluto per creare l'immagine che volevo.
In altre parole, nella mia mente sapevo cosa avrei visto con i miei occhi fisici, sapevo quello che la macchina avrebbe catturato e sapevo quello che sarebbe stato necessario fare per ottenere il prodotto finale che volevo.
Era come se l'immagine finale fosse stata creata ancora prima di tirare fuori dalla borsa la macchina fotografica.




Attrezzatura usata

Canon 5D Mark II, Canon-70mm f/2.8L USM dell'obiettivo 24; scatto remoto e un treppiede.

Obiettivo creativo e considerazioni

L'obiettivo creativo era quello di creare un'immagine dell'alba con il porto e le barche che servissero come elemento fondamentale per rafforzare la composizione con una compensazione per quella che prevedevo sarebbe stata un'alba "debole".

Personalmente mi piace ritrarre l'alba con 5 immagini HDR. Spesso mi chiedono se con questo sistema posso ottenere la gamma completa di luci ed ombre su una singola immagine. Ma non è così. In particolare credo che l'HDR aiuti a tirare fuori ogni dettaglio dalle ombre del primo mattino.
Quello che posso dire è che spesso mi vanto di creare immagini HDR che non assomigliano alle HDR.
Non hanno quell'aspetto ultra elaborato che si vede, così spesso, associato con questa tecnica. Ma questa volta, ho voluto spingere l'HDR e conseguire quell'aspetto "elaborato" perchè - ancora una volta - ho sentito che avrebbe potuto contribuire a rafforzare la composizione, controbilanciando l'alba "debole".

Allora cominciamo: qui c'è l'immagine base scattata con 1,0 sec @ f/22, ISO 50, 0 EV. Nota: il cielo pre-alba relativamente debole.


Lavorazione: L'immagine qui sopra è stata combinata con scatti a -2, -1, +1 e +2 EV per creare un HDR finale composto da 5 foto assemblate con Photomatix Pro.
L'immagine è stata poi tone mapped in Photomatix utilizzando le impostazioni predefinite. Anche se è possibile iniziare le regolazioni all'immagine in Photomatix, preferisco farlo con Photoshop.
Così ho aperto l'immagine composita HDR in Photoshop e ho cominciato a lavorare con il set completo dei filtri Nik.
Il primo passo è stato quello di eliminare ogni rumore risultante del processo di composizione.


Questo è stato fatto utilizzando la funzione automatica di Nik Dfine. Poi ho applicato il filtro Nik Viveza 2 e, utilizzando la tecnologia del punto di controllo, ho proceduto alla compensazione per gli azzurri del cielo e dell'acqua, il rosa, i gialli e, infine, i verdi degli alberi.
L'obiettivo era quello di regolare la luminosità (andando in negativo sulla maggior parte dei punti), aumentare il contrasto (nella gamma tra 25 e 35), ottimizzare un po' la saturazione e aumentare la struttura (a circa +35).

Poi ho preso l'immagine in Nik Color Efex Pro e usato il filtro neutro graduato per dare al cielo e all'acqua un colore più ricco e profondo. Questo è un caso dove si smanetta sui cursori fino ad ottenere il look voluto.
Infine, ho applicato la regolazione del contrasto con filtro di contrasto tonale aumentando il contrasto dell'ombra (dal valore predefinito di 20 a circa 65) seguito dal contrasto dei mezzitoni (a circa 50) e quello delle alte luci (a circa 45).
Quindi ho finito aumentando il contrasto dell'immagine con Nik Sharpener Pro e voilà!


Risultato: trasformare l'ordinario in Straordinario. Il risultato è stato raggiunto, creando un'immagine finale che ha soddisfatto quello che avevo pre-visualizzato con gli occhi della mente, prima di scattare.





L'altro lato dell'alba

Background: avevo già realizzato diverse immagini del lago di Galena in Peace Valley Park (Bucks County, PA).
Ne ero soddisfatto ma ci sono tornato; anche se era una bella mattina, però, i colori non erano all'altezza di quelli della mia visita precedente.
Quante volte abbiamo letto o ci è stato detto di guardare sempre intorno a noi durante le riprese perchè ci potrebbero essere altre inquadrature altrettanto, o più, interessanti alle nostre spalle?
Così mi sono guardato intorno e cosa ho trovato? Un bel cielo dietro di me con la luna ancora abbastanza in alto.

Set-up: Canon 5D Mark II, Canon 24-70mm f/2.8L USM dell'obiettivo; filtro Singh-Ray ND e un treppiede.

Obiettivo creativo e considerazioni

L'obiettivo creativo qui è stato molto semplice e si riassume nel titolo.
Ho cercato di catturare "l'altro lato dell'alba".

Ho sempre rivolto l'attenzione verso il sole nascente. Oggi era il caso di concentrarsi sul lato opposto del sorgere del sole, la notte e la luna scompaiono sotto i nostri occhi.

Sapevo che la luna sul lago e il cielo schiarito potevano rendere interessante la composizione, ma non da dove stavo scattando. Così ho raccolto i miei attrezzi, ho girato intorno al lago fino ad un punto di vista in cui mi sentivo avrei realizzato una composizione più forte.

In momenti come questo è bene avere una conoscenza dell'ambiente circostante. Quando sono arrivato alla destinazione prescelta, il cielo era schiarito rapidamente ma la luna splendeva ancora anche se un po' più debolmente.

Ho deciso di iniziare a scattare con la speranza che le immagini HDR e i miei filtri Nik potessero aiutarmi a ricreare quello che avevo visto con gli occhi della mente.




Ecco l'immagine di base scattata dalla fotocamera (0,6 sec @ f/16, ISO 100, 0 EV; FL 70mm le altre immagini a -2, -1, +1 e +2 EV).

Elaborazione: Ho iniziato fondendo la serie di cinque immagini scattate a -2, -1, 0, +1 e +2 EV in Photomatix Pro, che è probabilmente il miglior software HDR disponibile (a un prezzo molto ragionevole).
Una volta selezionate le immagini, basta sedersi e lasciare fare il lavoro a Photomatix (Questo mi piace!)

Una volta creata l'immagine HDR (inizialmente sembra orribile), uso il tone mapping (sempre in Photomatix) quindi esporto il risultato in Photoshop.

Ho cercato di lavorare con l'immagine tone mapping con le regolazioni di Photomatix, ma ho imparato che è più facile (e con un miglior risultato) con Photoshop (in particolare con i filtri Nik).

Utilizzando Viveza 2, ho diminuito notevolmente la luminosità e ho aggiunto maggior contrasto.

Poi ho usato la funzione "struttura" per incrementare i dettagli.
L'immagine andava già molto meglio, aveva solo bisogno di maggior "Forza".

Così ho utilizzato il filtro a densità neutra graduata di Nik Color Efex Pro per aggiungere un po 'più di contrasto al cielo e, in generale, un po' più di "forza" a tutta l'immagine.

Ho finito la post-elaborazione con una sana dose di sharpening (mi accorgo che con la nitidezza non ci vado leggero come una volta, ma ne preferisco il risultato) con Nik Sharpener Pro e voilà, il prodotto finito!


© Le fotografie sono di Ed Vatza e non possono essere utilizzate o duplicate senza permesso.

All images are copyright by Ed Vatza © to license the use of any image please contact him.




Last modified: January 2018