1.5 Significato di Estetica
Nel corso del XX secolo la parola estetica è entrata a far parte del linguaggio comune insieme ad una trasformazione semantica. E' cambiata da soggetto ad oggetto, il significato si è fatto sempre più impreciso, descrivendo l'insieme degli oggetti disegnati o creati, neutralizzando la parola bellezza.
Il filosofo tedesco Wolfgang Welsch pone la domanda, se l'uso politematico della parola non ne fa una "parola-passepartout" che si può applicare a tutto, perché non significa niente. (Wolfgang Welsch, Grenzgänge der Ästhetik 1996).
L'Estetica oggi ha tre campi principali di significati:
Artistico (culturale)
Aisthetic (percettiva)
Callistic (bella)
Tutti e tre i gruppi hanno sottogruppi di significati:
Estetica = Sensualità
Estetica = Percezione
Estetica = Elite
Estetica = Proporzione, Forma
Estetica = Soggettiivtà
Estetica = Armonia
Estetica = Cosmetica
Estetica = Poietico (Creativo)
Estetica = Conformità
Estetica = Sensibilità
Estetica = Virtualità
Domanda: Ha senso utilizzare ancora la parola greca? La conseguenza della trasformazione semantica della parola ha fatto sì che sia fraintesa, male interpretata e abusata. Pertanto l'arte moderna e il design non dovrebbero evitare la pretenziosa e fuorviante parola 'estetica' e sostituirla con 'percezione sensoriale', che risale al Baumgarten e non ha nessun altro significato?
1.6 Estetica ed Etica
Fin dai tempi di Platone, verità ed estetica sono state viste in stretta relazione: "Se è buono e onesto, è estetico".
G.W.F. Hegel ha ripreso questa ipotesi dichiarando: "Per quanto l'idea sia uguale alla verità, la bellezza deve essere considerata uguale alla verità".
Questa combinazione di estetica ed etica è un punto di vista pericoloso.
Dobbiamo essere consapevoli che le filosofie idealistiche corrono forti rischi di essere immediatamente capitalizzate nel mondo materialistico moderno
Seguendo Jan Mukarovsky, (1891 - 1975), l'estetica ha tre aspetti:
Funzione estetica,
Valore estetico
Norma estetica.
La funzione estetica descrive l'obiettivo di raggiungere gradevolezza estetica. Il vettore di questa funzione può essere qualsiasi oggetto. Mukarovsky ha provato che questa funzione spesso non segue obiettivi estetici.
Il valore estetico descrive la capacità di un oggetto di servire a raggiungere lo scopo. E' nell'interesse di chi fruisce di questo valore di trovare un parametro di misurazione esatta.
La norma estetica rappresenta le aspettative del ricevente. La conoscenza della norma estetica può plasmare la funzione estetica per aumentarne il valore estetico.
Kant aveva dichiarato: "Un oggetto, che piace ai sensi, è percepito come delizioso e provoca interesse nell'esistenza dell'oggetto".
Questo aspetto ha portato il marketing moderno a far sì che un consumatore compri senza pensare. Anche alcuni dittatori hanno usato questo strumento per far credere alla gente le loro idee.
Un esempio è il 3° Reich in Germania tra il 1933 e il 1945, quando l'estetica è stata usata come strumento per il lavaggio del cervello delle persone. La discussione è ancora in corso: Leni Riefenstahl era solo un artista innocente? Io penso lo fosse. Aveva un ingenuo sogno estetico ed era un'artista eccezionale. Concependo l'estetica come simbolo di purezza, bontà ed onestà non vedeva le finalità e gli obiettivi nascosti dietro di essa.
Artisti e designer necessitano, quindi, delle conoscenze fondamentali dei temi etici per evitare un uso improprio e indesiderato della loro creatività. Ma solo alcune delle regole sono note. il Prof. Paolo Mijksenaar di Delft, insegnamente e ricercatore di design ed ingegneria di recente ha detto:
"E' compito degli scienziati e progettisti scoprire le leggi di progettazione ancora nascoste, ma ugualmente operative, e di sviluppare strumenti di progettazione che possano dare forma alle loro idee".
La tradizionale filosofia estetica non propone risposte adeguate. C'è un errore di approccio che evita le soluzioni positive: invece di parlare dei fenomeni della percezione umana, il discorso è concentrato su arte e bellezza. Mentre filosofi e artisti danno per scontato che l'estetica sia uguale all'etica non sono riusciti a vedere la loro responsabilità nel fare sì che l'arte sia a disposizione delle persone prive di etica.
Domanda: Come possiamo evitare l'abuso non etico dell'estetica?
1.7 L'estetica nel senso filosofico tradizionale ha ancora il diritto di esistere nell'arte?
Il filosofo americano Nelson Goodman (1906 - 1998) ha cercato di trovare una risposta a questa domanda nel suo libro "Linguaggio dell'Arte - Un approccio alla teoria dei simboli" (1968).
Egli rifiuta l'idea edonistica che l'estetica debba piacere, cercando di elaborare ciò che simboleggia l'arte, come questo avviene e come i simboli creino nuove visioni.
Goodman vede l'arte come un sistema simile a quello della scienza. Egli non mette in discussione ciò che è l'arte, ma da che punto si può iniziare a parlare di arte. Questo pensiero va di pari passo con Walter Gropius, che parla di arte = al superlativo dell'artigianato. Entrambi sono contro l'esoterico (auto) isolamento delle arti e delle tradizionali sfere gerarchiche di valori.
Usando il linguaggio della semiotica ha separato tra loro i tre campi: arte, bellezza e percezione.
E' evidente l'influenza di John Dewey (1859 - 1952), che ha pubblicato le sue idee sull'estetica "Arte come esperienza" nel 1934, criticando l'atteggiamento europeo di imprigionare l'arte in una riserva creando il divario tra 'arte alta', capita soltanto da un'élite esoterica, e la pratica estetica quotidiana delle persone 'normali'.
Il filosofo americano Arthur Coleman Danto, dieci anni fa, è arrivato alla conclusione che l'idea alla base della filosofia estetica è stata quella di imprigionare l'arte, minando l'autonomia dell'artista.
Domanda: Il rispetto delle regole estetiche non è in contraddizione con la libertà e l'autonomia dell'arte?
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