Esposizione: misuratela giusta subito
di Gary W. Stanley
Se faccio un sondaggio con dieci fotografi e chiedo quale sia la parte della fotografia che crea loro maggiori problemi, il più delle volte, risponderanno: l’esposizione. Non sembra avere importanza quale fotocamera o sistema stiamo usando, abbiamo spesso problemi a capire come ottenere una corretta esposizione con il nostro sistema integrato di misurazione. Il problema esiste, di solito, perché non sappiamo come interpretare correttamente i suggerimenti di misurazione della fotocamera.
Nelle situazioni più difficili di illuminazione non possiamo dare fiducia alle impostazioni scelte dalla fotocamera. Così, a volte, si prova ad indovinare il settaggio corretto, ogni volta che si scatta.
"Vediamo, quando ho un soggetto su una spiaggia di sabbia bianca, devo aprire o chiudere rispetto alla lettura suggerita?" Si comincia ad eseguire scatti a forcella pensando che se si selezionano esposizioni abbastanza diverse, si è destinati ad imbroccare quella giusta. Questo non è un grosso problema con le riprese in digitale, perché è possibile rivedere l'immagine sul computer.
Nella fotografia tradizionale, invece, non si vuole sprecare pellicola quindi sarebbe più sensato imparare ad ottenere subito una corretta esposizione.
Vediamo quindi di ripassare rapidamente cinque termini di base utili per ottenere un'esposizione corretta.
1. Esposizione: Quando la luce può passare attraverso la lente, e attraverso la tendina dell'otturatore aperto nella fotocamera, si espone la pellicola (o il sensore digitale) alla luce. La quantità di luce che raggiunge la pellicola è il risultato di due funzioni di base, apertura e velocità dell'otturatore, entrambe hanno un ruolo nella creazione di un'esposizione.
2. Diaframma: La dimensione dell'apertura di una lente, attraverso la quale passa la luce, è controllata dalle impostazioni dell’apertura. Si controlla il volume della luce trasmessa alla pellicola, in termini di stop, come f/2.8, f / 4, f/5.6, f / 8 e così via.
3. Velocità dell’otturatore: La durata di tempo che la tendina dell'otturatore è aperta, permettendo alla luce di colpire la pellicola (o il sensore digitale). Ciò si riflette in termini frazionari come: 1 / 30° di secondo, 1 / 60 °, 1 / 125 °, 1 / 250 ° e così via. In poche parole, per quanto riguarda la luce che raggiunge la pellicola, il diaframma controlla la quantità, la velocità dell'otturatore controlla per quanto tempo.
4. L'esposizione corretta: la corretta combinazione di apertura e velocità dell'otturatore, per ottenere i risultati che desiderate.
5. Bracketing (Forcella): Il sopra o sotto esporre la scelta misurata dalla fotocamera per una corretta esposizione. Quanto si applica la forcella dipende da voi, cioè più o meno 1/3, 1/2 o 1 stop.
Ora che abbiamo una definizione semplificata di ciò che accade nel processo per ottenere una corretta esposizione, diamo un'occhiata ai tipi fondamentali di sistemi di esposizione 35 millimetri attualmente sul mercato.
Tarata-centrale: la maggior parte delle fotocamere più datate come la X700 Minolta, Canon AE-1, Nikon FE, FM Nikon e Pentax K-1000 utilizzano un sistema di misurazione tarato al centro del mirino. La maggior parte di questi sistemi di misurazione concentrano la maggior parte della loro sensibilità verso il centro del mirino (di solito circa il 60% è più verso l'area centrale), per fornire un’esposizione media.
Misurazione valutativa: La nuova generazione di fotocamere 35mm, come la serie EOS di Canon, le Nikon F e serie N, Minolta Maxxums e la serie ZX Pentax, utilizzano tutte un sistema di misurazione 'valutativa'. Ogni produttore lo chiama con nomi diversi, ad esempio Matrix, Honey-Combed, Evaluative, Multi-Zoned ecc. ma in sostanza sono stati progettati per fare la stessa cosa: dividono la misurazione della fotocamera in zone separate. Poi, prendono le letture da tali zone per valutare la scena in generale, e forniscono quella che si calcola sia l'esposizione corretta per quella particolare situazione di ripresa. A causa di questo tipo di sistema di misurazione, la precisione dell'esposizione è aumentata fino al punto attuale, in effetti, molto buono. Queste camere hanno anche la possibilità di effettuare una misurazione a spot, valutando solo la parte centrale del mirino.
Tuttavia: È necessario mantenere sempre il controllo del procedimento. Non lasciare che la fotocamera decida sempre la migliore esposizione, anche perché non può sapere cosa si sta cercando di fare.
Il sistema di misurazione della fotocamera, non importa quanto sia buono o high-tech, è solo uno strumento, che può aiutare a decidere quale sia la valutazione migliore.
Se si impara ad interpretare correttamente questo suggerimento di misurazione, le probabilità di successo sono molto maggiori, come vedremo presto.
Con la vecchia generazione di fotocamere da 35 mm, lo strumento tarato al centro è stato progettato per rendere un soggetto medio con una tonalità media, non chiaro o scuro, ma nel mezzo. Poiché circa il 75% di tutto ciò che puntiamo col misuratore della fotocamera è di tonalità media (erba verde, cielo blu, rocce grigie, etc), in quelle situazioni di ripresa le esposizioni sembrano essere a posto. Quindi, se quello che stiamo misurando è nella tonalità media, siamo a posto, basta comporre l’inquadratura e scattare.
Come possiamo ottenere la lettura di questa misurazione?
In questo esempio non ci sono problemi di misurazione:
Il sistema di misurazione tarata centrale o spot, permette tre semplici modi per ottenere una corretta esposizione.
Parliamo di un soggetto illuminato frontalmente:
- Cercate qualcosa di tono medio nella zona da misurare e usate l’impostazione suggerita, facendo attenzione ancora una volta che abbia la stessa luce del soggetto principale.
- Misurate sul palmo della mano, assicurandovi che abbia la stessa luce del soggetto. Poi, aprite di uno stop (il palmo della mano è uno stop più chiaro di un cartoncino grigio, in modo da aggiungere luce per rendere la vostra esposizione corretta).
- Misurate un cartoncino grigio nella luce stessa del soggetto.
Che cosa si deve fare se il cartoncino grigio o la mano non hanno la stessa luce del soggetto (forse si sta all'ombra di un albero)? Beh, in questo caso si può prendere per buona la lettura spot dell’esposimetro.
Un esempio di misurazione spot: misurando il bianco (l'acqua della cascata, come indicato dalla freccia rossa) come bianco, quindi +1 2/3 o 2 stop differente dal grigio medio, tutte le tonalità vanno a posto.
E se la vostra fotocamera non ha la misurazione spot? Si prende un teleobiettivo (200mm o più), in maniera da avvicinarsi otticamente al soggetto, facendo sì che il vecchio esposimetro tarato centralmente operi come un esposimetro spot. Così si può misurare l’esposizione del soggetto senza che il contatore sia influenzato da altre zone di luce. Poi si ricompone e si scatta.
Bene, cosa si fa quando si fotografa un soggetto che è al difuori dei mezzi toni o della media?
L'esperienza aiuta: ho dovuto imparare ad individuare un soggetto dai toni medi: ad un workshop cui ho partecipato nel 1988, John Shaw prima di tutto ricordava al gruppo che si lavora sui colori, non in bianco e nero, quindi bisogna dimenticare il grigio medio, anche se è la 'tonalità media' del soggetto che ci interessa. Così abbiamo iniziato un gioco in cui ci si guardava intorno nella stanza per identificare i vari soggetti secondo la loro tonalità: la camicia blu di John è di tonalità media? In caso contrario, è più chiara o più scura della media? Ok, è più chiara, ma quanto più chiara del blu medio ? Un mezzo stop? Uno stop completo? Il maglione di Jane è giallo medio? In caso contrario, è più chiaro o più scuro del tono medio? Okay, più scuro, ma quanto più scuro?
Abbiamo giocato fino a quando abbiamo avuto una buona idea su come un soggetto era di tonalità media, chiara o più scura. Quindi: quanta luce doveva essere aggiunta o sottratta, per mantenere la tonalità originale del soggetto?
Così, quando fotografo la natura, io uso lo stesso approccio. Se misuro qualcosa come foglie gialle pallide, il misuratore della mia camera lo individuerò come giallo medio. Quindi, se voglio renderlo come giallo chiaro (pallido) devo aggiungere più luce (uno stop in più alla mia esposizione). Se sto esponendo sulla zona bianca di una cascata con luce vivace, so che avrò bisogno di aprire la lettura di almeno uno stop e mezzo o di uno e due terzi in maniera che l'acqua bianca sia registrata come bianca piuttosto che grigia. Ricordate: si può misurare qualsiasi soggetto e posizionarlo in qualsiasi tonalità desiderata. Questo è, infatti, il controllo creativo.
"Aspetta un minuto Gary, questo andava bene con il vecchio sistema della mia fotocamera, ma ora la mia nuova camera dispone di una misurazione 'valutativa' qualcosa chiamato 'Fuzzy Logic' che ricorda di aver scattato un'immagine simile e quindi corregge automaticamente la luce per ottenere l'esposizione corretta. E io cosa faccio? "
In sostanza, direi di usarlo!
Tuttavia, per quanto siano tecnologicamente avanzate, non sono completamente sicure.
Come si fa ad essere sicuri che gestirà ogni situazione nel modo desiderato?
Oltre a fare prove ed errori, consiglio di seguire la mia stessa procedura: fare riferimenti incrociati usando la misurazione della vostra camera ad alta tecnologia (con la misurazione tarata al centro o con quella spot) nello stesso modo che con il vecchio sistema.
Misurate qualcosa nella scena che sia nella stessa luce del soggetto, preferibilmente qualcosa che sia di tono medio, e vedete se si ottiene la stessa risposta. Isomma è una procedimento che non fa perdere nemmeno troppo tempo.
Il doppio controllo: la misurazione valutativa dovrebbe andare bene, ma per avere la sicurezza
di gestire questa scena nel modo migliore, uso anche la misurazione tarata al centro nel punto indicato dalla freccia.
Un altro suggerimento, se misuro un'area di media tonalità come tale (come quella indicata dalla freccia nella foto in basso), i bianchi saranno bianchi e i neri saranno neri:
Conclusione
Valutare la corretta esposizione vuol dire avere il controllo del processo fotografico, significa capire come la fotocamera realizzerà lo scatto, per poi poter decidere se questo è ciò che si vuole o se vi è la necessità di mettere ulteriormente a punto l'esposizione. L'argomento naturalmente va approfondito trattando la retroilluminazione, l'illuminazione laterale, le esposizioni con neve e nebbia, all'alba e al tramonto, e come utilizzare i filtri per ottenere più dettaglio nelle ombre.
Il mio consiglio è, soprattutto, di divertirsi, procedere con calma, e godere ogni passo del processo di apprendimento, che farà di voi un fotografo migliore.