La magia all'alba
Un modo davvero magico per visitare Borobudur è all'alba: utilizzando una torcia si sale attraverso i vari livelli del tempio, mentre è ancora buio.
Così si può osservare come sorge il sole, in lontananza, dietro il Monte Merapi.
Con le valli circostanti ondulate nella nebbia, l'esperienza è straordinaria: ammirare come la complessità e le dimensioni di Borobudur emergono alla luce.
Molti visitatori apprezzano la possibilità di questa visita nel momento più tranquillo e più fresco della giornata.
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Per questa esperienza si può acquistare un biglietto speciale al Centro Manohara per gli studi su Borobudur vicino alla base del tempio. Per informazioni contattate il Visitor Centre Assistance.
Per approfondire la visita
Per un'esperienza culturalmente più approfondita si consiglia di contattare una guida locale che illustri la complessità storico, artistica e religiosa di questo sito.
Così si avrà anche modo di conoscere e capire meglio la gente del posto comprendendo quale sia il suo rapporto con la religione. Poco costoso e utile, è anche un ottimo modo per sostenere la comunità locale. Il Visitor Centre Assistance può aiutarvi a prenotare una guida locale.
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Il Museo di Borobudur
Al livello base del tempio il museo ha un ruolo importante per illustrare il primo dei tre livelli della coscienza. Si può accedere ad una zona che è stata riaperta ai visitatori, dove è possibile vedere i rilievi che rimangono nascosti sotto la base di sostegno.
Questa parte, ora nascosta, del tempio di Borobudur è stata smontata ed i rilievi sono stati fotografati da Casijan Chepas nel 1890.
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Le fotografie sono visibili nel museo.
Questa serie di rilievi è conosciuta come "Mahakarmawibhangga" e rappresenta il mondo dei desideri.
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Le raffigurazioni di furti, omicidi, stupri e torture appaiono tra gli altri atti immorali.
Il risultato diretto o indiretto di questi atti è descritto nelle pene dell'aldilà.
La raffigurazione dell'inferno, infatti, mostra i corpi straziati che bruciano e vengono torturati con catene infuocate.
I rilievi rappresentano anche temi più armonici come il lavoro di gruppo, i metodi di produzione agricola e della pianificazione familiare.
Alcuni dei pannelli sono iscrizioni che si ritiene fossero istruzioni per gli scultori.
Altri pannelli sono rimasti incompiuti e questo dà luogo alla teoria che la base di sostegno sia stata aggiunta prima che il tempio fosse completato.
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La rotta delle spezie
Nel 1982, un inglese di 21 anni di nome Philip Beale salì sulla sommità del tempio per studiarne i rilievi. Beale, che aveva servito nella Royal Navy britannica, era in Indonesia per studiare le antiche navi e le tradizioni marinare di questa regione.
In totale trovò 10 pannelli raffiguranti le navi sul mare, alcune a remi, altre a tre alberi, con vele rettangolari.
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Il giovane inglese arguì che le navi del tempio di Borobudur potevano seguire la famosa rotta marittima che collegava l'Indonesia all'Africa già da molti secoli.
La pericolosa "rotta delle spezie" portava le navi dalle acque indonesiane attraverso l'Oceano Indiano passando le Seychelles, il Madagascar, il Sud Africa fino al Ghana.
Il commercio principale del primo millennio su questa rotta riguardava le spezie, che in quel periodo valevano molto.
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Philip Beale, affascinato da queste storie e dall'abilità nautica degli indonesiani, ha ricostruito un'imbarcazione dell'epoca, secondo i canoni tradizionali, con cui poi ha ripercorso l'itinerario originale.
La nave e tutta la storia del suo viaggio sono ora disponibili in uno spazio dedicato all'interno del Parco Archeologico di Borobudur, il Museo della Nave.
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Il balletto Mahakarya racconta la storia del tempio di Borobudur con una classica interpretazione giavanese.
Lo spettacolo viene eseguito su un palcoscenico aperto alla base del tempio con una cornice straordinaria. Questa classica danza giavanese, complessa e intricata, viene eseguita da più di 200 ballerini.
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Storia
Il tempio di Borobudur è stato costruito dalla dinastia Sailendra, tra 750 e il 842 dC., in notevole anticipo sulle grandi strutture religiose a livello mondiale: 300 anni prima di Angkor Wat, in Cambogia, e 400 anni prima dell'inizio dei lavori delle grandi cattedrali europee.
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Dopo aver visitato questo che è il più grande monumento buddista al mondo, non è difficile capire perchè sia il sito turistico-archeologico più visitato in Indonesia.
Il tempio è un'enorme struttura a piramide fatta di blocchi di pietra giganti, costruita su un'altura, circondata da valli e colline.
I vari livelli salgono rappresentando le fasi dell'illuminazione.
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I livelli del Buddismo
Il tempio di Borobudur è costruito per rappresentare i vari livelli della teoria buddista.
Visto dall'alto ha la forma del tradizionale mandala buddista.
Il mandala è fondamentale per gran parte dell'arte buddista e indù: la forma di base della maggior parte di questi mandala è un quadrato, con quattro punti di ingresso e un punto centrale circolare.
Dall'esterno verso l'interno, sono rappresentati i tre livelli di coscienza, con la sfera centrale che rappresenta l'incoscienza o il Nirvana.
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Secondo la cosmologia buddista, l'universo è diviso in tre zone principali. Il tempio di Borobudur rappresenta queste zone nei suoi tre livelli.
Livello 1 - Kamadhatu, causa ed effetto
Il mondo fenomenico, il mondo abitato da gente comune.
Questo livello di base di Borobudur è stato coperto da una fondazione di sostegno, così ora è nascosto alla vista.
E' stato scoperto nel 1885 nel corso di uno studio di JW Yzerman. Su questo livello nascosto, Kamadhatu, ci sono 160 rilievi raffiguranti scene del Sutra Karmawibhangga, la legge di causa ed effetto.
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I rilievi illustrano il comportamento umano controllato dal desiderio: raffigurano furti, omicidi, stupri, torture e diffamazioni.
Gli studi effettuati suggeriscono che la base di sostegno, che ha coperto questo primo livello, sia stata aggiunta già durante la costruzione originaria del tempio.
Il motivo non è sicuro, ma si pensa sia stata aggiunta per rafforzare la stabilità della struttura, oppure per motivi religiosi, per coprire le immagini più esplicite.
Questa base è di 3.6m di altezza e 6.5m in larghezza.
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Un angolo di questa copertura della base è stata definitivamente rimosso per consentire ai visitatori di vedere il basamento nascosto e alcuni dei rilievi originali.
Vedi immagine a destra.
Le foto di tutta la collezione di 160 rilievi è esposta al Museo di Borobudur, all'interno del Parco Archeologico.
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Livello 2 - Rapadhatu, liberazione dai legami del mondo
La sfera di transizione, dove gli esseri umani si affrancano dalle cose del mondo.
I quattro livelli quadrati di Rapadhatu contengono gallerie di rilievi in pietra scolpita, così come una catena di nicchie con statue di Buddha. In totale ci sono 328 Buddha su questi livelli balaustrati che hanno anche una grande quantità di rilievi puramente ornamentali.
I manoscritti in sanscrito che vengono raffigurati su questo livello, su i 1.300 rilievi, riguardano Gandhawyuha, Lalitawistara, Jataka e Awadana.
I percorsi di questo livello si estendono per 2,5 km. Inoltre ci sono 1.212 pannelli decorativi.
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Livello 3 - Arupadhatu
La sfera più alta, la dimora degli dei.
Le tre terrazze circolari che portano a una cupola centrale o stupa rappresentano l'elevarsi al di sopra del mondo. Per questo motivo queste terrazze sono molto meno ornate, la purezza della forma, infatti, è fondamentale.
Le terrazze contengono 72 stupa traforati disposti circolarmente, a forma di campana rovesciata, con sculture di Buddha, rivolte verso l'esterno dal tempio.
L'impressionante stupa centrale non è come alto come la versione originale, che si elevava a 42m dal livello del suolo; la base ha un diametro di 9,9 metri.
A differenza degli stupa che lo circondano, lo stupa centrale è vuota. Alcuni suggeriscono che in origine contenesse reliquie, mentre altri pensano sia sempre stato vuoto.
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Artisticamente Borobudur rappresenta una fusione tra i monumenti indiani e i tradizionali santuari indonesiani costruiti a terrazze.
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Le posizioni simboliche delle mani dei Buddha
504 statue di Buddha sono in posa meditativa, con 6 diverse posizioni delle mani, spesso in funzione della direzione dei volti dei Buddha.
Questi 'Mudra' simboleggiano concetti come carità, ragionamento e coraggio.
Si dice che le mani raccontino una storia più che i volti sereni dei vari Buddha.
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Restauri
Borobudur, nell'ottavo secolo, quando il potere di Giava si trasferì dal centro dell'isola, è stato abbandonato alle devastazioni della natura.
La ragione di questo cambiamento è sconosciuta, ma è stato ipotizzato che a causa di un'eruzione vulcanica la gente abbia preferito trasferirsi più lontano.
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Ci sono manoscritti che raccontano di re giavanesi che visitavano il sito nell'XVIII secolo, ma la zona è stata la 'riscoperta' dal britannico Sir Stamford Raffles, nel 1814, che ha portato alla ribalta la zona, propiziandone i restauri.
Nel 1815 Raffles commissionò il primo intervento: 200 operai in 45 giorni ripulirono il sito dalla vegetazione e dalla terra. Molte aree del tempio erano in rovina.
Poi sono proseguite le attività di documentazione e interpretazione. E' stato durante i lavori di Ijzerman, nel 1885, che sono stati scoperti i rilievi nascosti alla base del tempio.
Sono stati questi rilievi nascosti che hanno rivelato alcune istruzioni in sanscrito scritte per gli intagliatori.
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Le iscrizioni erano così chiare da permettere la datazione della costruzione del tempio, ponendola nella metà del IX secolo, durante il regno della dinastia Saliendra.
Alcune scene sono rimaste incompiute, con le istruzioni in sanscrito per l'intagliatore.
Nel 1907 l'olandese Van Erp ha diretto un restauro su vasta scala che si è concluso nel 1911.
Il lavoro è stato significativo e sicuramente ha salvaguardato il tempio per diverso tempo. Tuttavia, durante questi lavori, molti dei pezzi non sono stati rimessi nella loro posizione originale.
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Nel 1956 un altro studio del tempio è stato realizzato da un esperto belga mandato dall'UNESCO.
Dalla sua valutazione emersero gravi danni, prodotti dall'acqua, che dovevano essere arginati per salvaguardare il futuro del tempio. La collina sotto il tempio stava cedendo, le fondamenta erano indebolite e anche le decorazioni in rilievo risultavano danneggiate.
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Il lavoro preparatorio è iniziato nel 1963, scoprendo tra l'altro che la collina non era naturale, come si era sempre pensato, ma un terreno argilloso, mescolato con pietre e schegge di pietra. Il lavoro iniziale ha valutato la portata del restauro e il governo indonesiano ha quindi presentato una proposta per l'UNESCO nel 1968, illustrando le opere necessarie.
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L'UNESCO ha dato pieno sostegno per raccogliere fondi per il restauro e ha avviato i lavori e gli studi che sono stati realizzati dal 1968 al 1983, sotto il controllo dell'UNESCO, con la collaborazione di specialisti provenienti da tutto il mondo.
E' stato fatto anche un grande lavoro per sviluppare procedure volte ad impedire che, in futuro, i microrganismi corrodano la pietra.
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Il tempio di Borobudur nel 1991 è stato inserito nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO. |
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