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Le regine che hanno forgiato un impero asiatico:
Indradevi e Jayarajadevi


Phalika Ngin è una fotografa ricercatrice Khmer-americana che vive ed opera a Siem Reap, in Cambogia. Il suo sito web, PhalikaN.com, presenta le sue ricerche storiche focalizzate sulle arti e l'artigianato della Cambogia, illustrate dalle sue fotografie.


Questa sua ricerca sulle regine Khmer del 12° secolo, illustrata anche in copertina da numerose immagini dell'autrice, è stata pubblicata sul
Cambogia Insight Magazine di aprile 2010.

Indradevi e Jayarajadevi le due regine che hanno forgiato questo impero asiatico.

La civiltà Khmer portò istruzione, sanità, spiritualità ed illuminazione per le masse del 12° secolo nel Sud-Est asiatico. Due donne, due regine del re Jayavarman VII, hanno giocato un ruolo critico nell'espansione e nei successi di questo regno.



Angkor (Cambogia) - Il tempio di Angkor Wat può essere il punto di riferimento più noto della Cambogia, ma il prolifico re Jayavarman VII ha costruito centinaia di monumenti di pietra, compresi i grandi santuari del Bayon, Ta Prohm, Angkor Thom, Preah Khan e Chhmar Banteay.

Il fascino delle creazioni architettoniche di questo sovrano e le sue conquiste territoriali hanno giustamente attirato l'attenzione degli studiosi. Nuove ricerche suggeriscono ora che due brillanti consiglieri hanno aiutato questo re a cambiare il corso della storia.
Gli abili collaboratori che hanno aiutato il re nel modellare l'impero Khmer non erano altro che le sue due mogli, le regina Indradevi e Jayarajadevi.

I templi Khmer di Angkor Thom, il Bayon e Preah Khan.

Insieme questo trio reale ha realizzato alcuni tra i più importanti contributi al patrimonio Khmer:
in primo luogo, hanno costruito templi unici in tutto il sud-est asiatico; monumenti buddisti e strutture pubbliche che ancora oggi arricchiscono la Cambogia di un patrimonio culturale che attrae l'interesse di milioni di turisti da tutto il mondo.

In secondo luogo questo trio illuminato, nel 12° secolo, ha implementato sistemi sociali validi ancora oggi. Mentre l'Europa era nel medioevo, questi governanti hanno dato ai loro sudditi - uomini e donne - il diritto all'istruzione, alla proprietà, il potere politico e l'assistenza sanitaria pubblica. Mentre la maggior parte dei programmi sociali contemporanei sono stati ottenuti attraverso lotte o rivoluzioni popolari questi cambiamenti, qui, sono stati decisi dai governanti.

Molti dei loro programmi sociali sono ben documentati da analisi archeologiche delle infrastrutture pubbliche costruite durante il regno di Jayavarman VII, tra cui strade, ponti, tempietti, punti di ristoro e ospedali. Poco, però, era conosciuto circa gli sforzi delle due regine nel concedere e aumentare i poteri delle donne.

Le
immagini, che sembrano ritratti reali, delle due regine sono una prova ulteriore del potere femminile e della loro partecipazione ed importanza nel governo del regno. Ulteriori prove, illustrate da bassorilievi, frontoni, monumenti ed iscrizioni offrono spunti che documentano l'approccio attivo di queste due regine, finora poco conosciute come pioniere dei valori sociali e dei diritti delle donne.

All'ingresso della porta meridionale di Angkor Thom, il trio regale saluta tutti i visitatori.



Pubblica assistenza sanitaria e istruzione nell'antica Cambogia

Il regno di Jayavarman VII ha visto costruire 102 nuovi ospedali in tutto il regno. Nel suo libro del 1976 "Angkor Un Peuple-Un Art" Madeleine Giteau, ex direttore del Museo Nazionale della Cambogia, documenta le dediche reali nelle lapidi, rinvenute nei siti dove sorgevano ospedali, che fissano la politica della porta aperta a tutte e quattro le caste. Per esempio, la stele di Say-fong riporta il personale amministrativo di 98 membri, i loro doveri, la loro retribuzione e l'inventario della farmacia dell'ospedale.

Mentre le civiltà indù spesso limitano l'istruzione solo agli uomini delle caste elevate, i monasteri di Jayavarman VII erano scuole aperte e centri di formazione che accoglievano uomini e donne, ragazze e ragazzi, allo stesso modo. In due illustrazioni nel Bayon, sembra che le regine Indradevi e Jayarajadevi siano ritratte come docenti mentre insegnano a gruppi di studenti (vedi foto sotto).
Le mie ricerche confermano che queste immagini ritraggono proprio le due regine, ma già l'idea stessa di docenti donne è rivoluzionaria.

Per perpetuare questi sistemi sociali, le iscrizioni incoraggiano re ed aristocratici futuri a seguire il loro esempio di beneficenza a sostegno di opere pubbliche con la promessa di meriti e ricompense celesti.

Istruzione in un bassorilievo di Bayon. Nel registro superiore, le due regine fanno lezione ad una folla di ragazze e ragazzi. Il registro inferiore raffigura l'addestramento militare.

Queste importanti credenze Khmer non erano solo espresse su lapidi, come si pensava un tempo. Ogni visitatore di Bayon, Angkor Thom e Banteay Chhmar, per citare tre esempi, vede storie illustrate che comunicano questi ideali anche agli analfabeti. Queste illustrazioni scolpite appaiono nei bassorilievi e sui frontoni dei monumenti.



Chiaro rispetto del pubblico per il Re e le Regine

Sui bassorilievi della galleria interna, al secondo piano del Bayon, lo stile di vita di questo intraprendente trio reale è illustratato con dettagli sulla loro attività familiare, sociale, politica e civile. Le due regine compaiono più frequentemente sedute dietro al re, mentre seguono gli affari di stato nei loro palazzi.

In un bassorilievo raffigurante la vita romantica e personale, il re segue la regina Jayarajadevi tenendole teneramente la mano (vedi foto sotto). Su rilievi esterni del Bayon, le due regine seguono le processioni del re. In un particolare bassorilievo, una regina siede davanti al re, mentre entrambe le figure pregano per la sicurezza dei loro soldati e la vittoria in una battaglia imminente.

Le regine in queste illustrazioni sono in posizione predominante.

Vedere una regina seduta davanti a questo grande conquistatore Khmer (in alto a destra) implica che Jayavarman VII riconoscesse Indradevi anche come abile stratega militare. Molte raffigurazioni in bassorilievo sottolineano l'importante ruolo svolto dalle due regine nella vita di Jayavarman VII. Tutto ciò fa supporre che questo grande re Khmer non avrebbe potuto realizzare le sue ambizioni, organizzare e gestire il suo vasto impero, senza le due regine Indradevi e Jayarajadevi al suo fianco. Insieme hanno formato una trinità reale che ha cambiato il mondo dalla loro capitale di Angkor Thom, una metropoli che nel 12° secolo contava ben un milione di abitanti.



Il potere dinamico della trinità reale

Questo dinamico profilo attivo del trio reale sfida gli stereotipi storici che presentavano Jayavarman VII e le sue regine come placidi asceti invecchiati. Alcuni storici li ritraggono come buddisti devoti assorbiti dalla meditazione, alla ricerca dell'illuminazione. Sulla base della mia ricerca, questa interpretazione sembra confondere il passivo Buddhismo Theravada con l'attivo Buddhismo Mahayana che essi praticavano.
Il Dharma buddhista Mahayana infatti richiedeva a questi tre reali non solo di conseguire l'illuminazione loro stessi, ma di partecipare attivamente questo messaggio a tutta la popolazione.

La trinità reale Mahayana includeva Avalokiteshvara, Buddha e Prajnaparamita.

Il marchio della trinità del buddismo Mahayana era ricco di rispetto per le donne attraverso la dea Prajnaparamita, la Madre di tutti i Buddha. La trinità includeva il Buddha, Avalokiteshvara, la compassione di tutti i Buddha, e la dea Prajnaparamita, la perfezione della saggezza trascendente. Durante il loro regno, il potenziamento di questa Trimurti o Trinità, è stata rappresentata in statue di bronzo (in alto) e in numerose sculture sui monumenti (sotto).

Ogni alcova originariamente era decorata con rilievi della trinità Mahayana, ma i conflitti religiosi hanno portato, successivamente, alla loro rimozione.



La trinità reale è presente, soprattutto, nel Rajavihara, il Monastero Reale, ora conosciuto come Ta Prohm, dove nelle gallerie interne questa trinità è stata scolpita ogni due metri. Durante l'iconoclastia che seguì il regno di Jayavarman VII, i fondamentalisti indù scalpellarono minuziosamente migliaia di queste figure Mahayana dalle pareti (vedi foto sopra). Nel tempio Ta Som i seguaci di Shiva hanno rimosso frontoni con Avalokiteshvara dal tempio principale insieme con intere facciate. Su frontoni, dove il re e la regina veneravano Prajnaparamita, i volti della dea e dei reali furono cancellati, poi alcune immagini vennero demolite. (Vedi foto sotto).

Conservatori francesi hanno ricostruito un frontone caduto all'ingresso del Ta Som. Il re, sulla sinistra, sta venerando Avalokiteshvara.

Sulla sinistra un frontone restaurato mostra le tracce di una Prajnaparamita, in piedi, mentre viene venerata dai reali (con i visi mancanti). A destra un frontone dove, ora, manca Prajnaparamita cancellata dagli indù.




 

Prove perenni dei sovrani illuminati

Nonostante i tentativi di distruggere la loro eredità, la trinità reale ha lasciato una traccia chiara del suo operato per i secoli. In tutto l'impero i reali hanno ripetuto i loro messaggi, in modo coerente con l'iconografia religiosa, mostrando rispetto per le donne, con Prajnaparamita, una divinità femminile del buddismo Mahayana, in piedi sul piano di parità con Avalokiteshvara. Questa gerarchia paritaria non era mai stata mostrata in epoche precedenti; qui con il buddismo che soppianta lo shivaismo, il ruolo delle donne venne elevato fino ad altezze divine; anche le forze dominanti vennero sottomesse ad ideali di uguaglianza che accettarono a malicuore.

Alla fine, lo shivaismo dominò brevemente per l'ultima volta il paese, tentando disperatamente di dimostrare che non c'era alcun posto per le donne sia nelle rappresentazioni religiose che in quelle civili. I seguaci infuriati di Shiva cercarono di cancellare tutte le rappresentazioni di Prajnaparamita (vedi sopra). Ma nonostante i loro sforzi fuorvianti, il messaggio della triade reale è sopravvissuto fino a noi.

Tutti i visitatori della grande città fortificata di Angkor Thom continuano a ricevere ulteriori conferme di questa ideologia. Per più di 800 anni, ogni visitatore ha dovuto entrare ed uscire attraverso una delle cinque porte d'ingresso di Angkor la città-fortezza costruita dal trio reale. Ad ogni porta, i sovrani hanno creato messaggi chiari delle loro convinzioni personali e spirituali.

Quando ci si avvicina a queste porte, si vedono tre giganteschi volti del re che formano tre picchi distinti (vedi foto sotto), che assomiglia alla corona tri-conica che Jayavarman VII portava nelle funzioni militari, il simbolo personale della Trinità formata dal re e dalle sue due regine. Questo formidabile trio reale aveva condiviso visioni, unendo forze e intelligenze femminili e maschili raggiungendo grandi traguardi di evoluzione sociale, dando pari diritti e opportunità che spianarono la strada per diventare una nazione altamente civile.

Come accennato in precedenza, i nemici di questa filosofia cercarono di cancellare questi punti di vista illuminati, demolendo le facciate di ciascuna porta che, secondo i miei studi, in precedenza mostravano la trinità reale. Dopo la cancellazione dei simboli buddisti hanno ribattezzato le facce per rappresentare il dio indù Shiva (o Brahma) (vedi sotto). Ma rimangono ancora prove sufficienti per vedere l'intento originale, soprattutto se assunto in un contesto con il resto della iconografia di questo regno.

La porta nord di Angkor Thom, notate gli elefanti accoppiati a 3 teste e i frontoni mancanti.

A livello del suolo su entrambi i lati di ogni porta appaiono gli elefanti a tre teste di Indra, il dio induista degli Dei. Qui il re attribuisce agli elefanti simbolici tre corone coniche di petali di loto. Questo cambiamento sottile ma potente, implicava per tutti che non si trattava più di elefanti di Indra, ma di elefanti reali di Jayavarman VII. Il re era orgogliosamente accompagnato dalle sue due regine sempre sorridenti, una su ciascun lato. Tutti e tre i benefattori reali sedevano a cavalcioni degli elefanti accogliendo tutti i visitatori (vedi dettaglio sotto).

Elefanti con corone coniche sostegono il trio reale cui sono stati scalpellati i volti.

Sopra al re e alle due regine, sette Devata (femmine sacre dell'iconografia Khmer) con entrambe le mani giunte all'altezza del cuore nel saluto Anjali, il gesto di preghiera che benedice tutti i visitatori. In alto, su entrambi i lati del viso gigante del re, una Devata drappeggiata con due ghirlande di fiori dalla vita in giù, uno per ogni lato (vedi sotto). Le figure della Trinità - le due regine ed il re - compaiono spesso nei vari edifici, così ogni visitatore della città, poteva apprendere il pensiero personale, spirituale, civile dei suoi governanti, con messaggi chiari riguardo ai diritti e all'importanza delle donne in questo regno.

 



Su ogni porta vennero scolpite le credenze del trio regale Khmer: in questa immagine la facciata e il frontone sono mancanti, distrutti dagli iconoclasti indù. Più in alto, sulla destra, evidenziate in verde, 7 Devata stanno pregando nella posizione "anjali" (a mani giunte). Più in alto, in azzuro, due grandi Devata con ghirlande.

La regina Indradevi, re Jayavarman VII, e la regina Jayarajadevi.

E' giunto il momento di comprendere questo re e le sue due regine, utilizzando quello che hanno lasciato per le generazioni future. I loro monumenti, iscrizioni, illustrazioni e bassorilievi ci mostrano governanti magnanimi che si presero cura dei loro sudditi.

Questi tre grandi leader hanno condiviso una magnifica visione con la loro gente. Hanno lavorato insieme intrecciando saggezza, senso comune e principi umanitari per creare un mix personale di buddismo, un triangolo di forza che ha abbracciato il loro patrimonio nazionale, l'etica religiosa, quella civile e le convinzioni personali.

Come tutti i veri leader, questo trio ha guidato l'impero con l'esempio reale. Ottocento anni dopo la loro eredità in pietra trasmette ancora la loro fiducia nell'umanità. Mentre Angkor Wat impressiona i visitatori con la sua grandiosa architettura, Bayon ispira nei visitatori uno stupore sincero, sotto il volto gigantesco del re che pacificamente sorride su di loro dall'alto, circondato a livello del suolo dalle sue dolci regine sorridenti.
Ancora oggi al Bayon, il re Jayavarman VII, le regina Jayarajadevi e Indradevi ci regalano i loro sorrisi, riconoscendo l'umanità in tutti noi.

La regina Indradevi, il re Jayavarman VII e la regina Jayarajadevi al Bayon.


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