Alla scoperta di Angkor - mostra fotografica
al Musée Cernuschi di Parigi
di Kent Davis
direttore di DatASIA
l'organizzazione specializzata in studi, pubblicazioni e progetti educativi sul sud est asiatico
e responsabile di Devata.org
l'autorevole sito di ricerche interamente dedicato ad Angkor Wat in Cambogia
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Ta Som - parete est del padiglione ovest dell'ingresso, terzo recinto. Ionesco Photo-Luc. © EFEO | |
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Parigi - Immaginate l'emozione di un viaggiatore che attraversando la giungla tropicale all'improvviso si trova di fronte un tempio di pietra enorme, finemente intagliato, testimonianza di una civiltà misteriosa, scomparsa da tempo immemorabile. Questa scena incredibile deve essersi ripetuta centinaia di volte nel XIX secolo, quando intrepidi esploratori francesi, in Cambogia, nel sud-est asiatico, hanno scoperto i grandi monumenti del potente impero Khmer. L'École Française d'Extrême-Orient (EFEO), un'agenzia che ha condotto approfonditi studi archeologici in Cambogia, nel corso degli ultimi 110 anni ha accumulato un enorme archivio di informazioni. Dal 10 settembre fino al 2 gennaio 2011 il Museo Cernuschi di Parigi ospiterà una straordinaria collezione di foto rare, scattate proprio durante i lavori dell'EFEO ad Angkor fin dal 1907. |
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Angkor è stata la capitale dell'impero Khmer per centinaia di anni, ma quando la civiltà crollò, nel XV secolo, la fitta giungla lentamente, e drammaticamente, si è reimpadronita dell'antica città. Centinaia di anni dopo, arrivarono in Europa i resoconti dell'esploratore francese Henri Mouhot che raccontavano di una favolosa città perduta costruita da una civiltà sconosciuta. Questa mostra, con 108 foto selezionate dalla manager della libreria EFEO, Isabelle Poujol, espone immagini dei templi di Angkor tra il 1860 e il 1960, cioè prima, durante e dopo la loro liberazione dalla morsa della giungla. |
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Banteay Srei, dvarapala, custode della falsa porta della facciata ovest, il santuario centrale, fotografo Luc Ionesco © EFEO. |
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La mostra, naturalmente, documenta il lavoro nei templi più grandi di Angkor Wat, il Bayon e Preah Khan, ma si concentra anche su altri tre edifici: Banteay Srei - tempio del X secolo dedicato a Shiva, riscoperto solo nel 1914. Banteay Srei è stato il primo tempio nella zona di Angkor in cui è stata utilizzata la tecnica di anastilosi, utilizzando cioè gli elementi architettonici originali, per quanto possibile, nella ricostruzione delle strutture rovinate. Baphuon - "tempio-montagna" indù, dell'XI secolo, dedicato a Shiva, al centro di un progetto di restauro francese che ha avuto inizio nel 1943 e che ha portato alla creazione di un enorme archivio di pietre lavorate, con un inventario di 300.000 blocchi. Neak Pean - tempio buddista, il cui nome significa "serpenti intrecciati", è costruito su un'isola artificiale, che originariamente era in una delle vaste cisterne d'acqua create dalla dinastia Khmer. Oltre alle foto, la mostra comprende documenti chiave relativi alle scoperte e un visualizzatore di immagini stereoscopiche. Un nuovo documentario su Angkor, del regista Didier Fassio, è proiettato gratuitamente ogni mattina alle 11 nella sala conferenze del museo (primo piano) . La mostra fa parte del "Mese della Foto" a Parigi. |
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Questo video, in lingua francese, propone la presentazione della mostra |
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Il Museo Cernuschi, inaugurato nel 1898, è uno dei più antichi musei di Parigi. Secondo museo di arte asiatica in Francia e quinto museo d'arte cinese in Europa, gode di uno statuto internazionale che pochi musei parigini possiedono. Ha ritrovato l’antico splendore dopo tre anni di restauri. Attualmente presenta 900 opere inerenti ai grandi periodi della civiltà cinese, dal neolitico al XIII sec. L’opera più spettacolare del museo è il buddha giapponese di 4,40 m, acquistato nel 1871 da Henri Cernuschi nel tempietto del quartiere di Meguro a Tokyo e per il quale fu costruito il palazzo. |
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Museo Cernuschi: 7 avenue Vélasquez, 75008 Parigi. Tel.: 01 53 96 21 50 - Trasporti: ![]() Aperto tutti i giorni dalle 10h alle 18h. Chiuso il lunedì e i giorni festivi. Ingresso gratuito |
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In cooperazione con: | |||
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Questo articolo fa parte del progetto
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